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Pierre Bourdieu e La distinzione – frasi e concetti in sintesi

by Giovanni Carlini
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Pierre Bourdieu e La distinzione – frasi e concetti in sintesi. Seguono in questo spunto di riflessione le frasi e i concetti più importanti espressi dall’autore. Si tratta delle prime 18 pagine. La sintesi così proposta aiuta studiosi, studenti, ricercatori e persone di pensiero vivo a trovare più idee.

Pierre Bourdieu non è un pensatore facile. Qui di seguito sono riportate una serie di concetti espressi nel testo La distinzione. La loro elencazione è “secca” senza commento a beneficio di chi cerca idee nuove. Buona lettura.

Il libro studia UNA TEORIA DELLO SPAZIO SOCIALE.

La cultura e i suoi usi in quanto sistema di pratiche di consumo. Si parla di una cultura alta, accademica da confrontare con quella antropologica. Quest’ultima è intesa in senso etnologico quale insieme di pratiche simboliche.

A pagina 13, Pierre Bourdieu afferma che la capacità musicale non s’impara a scuola. Infatti l’autore individua nella musica uno specifico spessore culturale.

Leggendo pagina 15 emerge un meraviglioso appunto di Madeleine de Proust sulla lettura del quotidiano. Il riferimento è a uno scritto del 1919 ma conserva l’intera freschezza.

C’è un pensiero sull’arte interessante. Pierre Bourdieu pensa/considera l’arte come divisione e frattura sociale. Tutto ciò per distinguere un “noi eletti” e un “loro”, quelli materiali (i poveri).

La borghesia gode sia del capitale culturale sia di quello economico.

I campi di ricerca dell’autore francese sono 3. La formazione scolastica. Le ricerche sul consumo e infine l’analisi della produzione culturale e artistica.

Bella questa frase: accesso strategico a una struttura teorica in movimento.

Spesso Bourdieu riporta un’affermazione di Bachelard. …..un caso particolare del possibile.

A pagina 18 il primo concetto complesso. CULTURA LIBERA ILLEGITTIMA (sanzionata anche giuridicamente). Una cultura, quella illegittima fuori dal controllo dell’istituzione che la impartisce e regola. L’illegittima vale solo nella stretta applicazione della vita pratica, non come esperienza cumulabile nella cultura ufficiale. Nasce il confronto con le COMPETENZE AUTORIZZATE. 

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