Pet come amore compensativo che chiude anzichè aprire
Affrontare il pet come argomento sul piano sociologico significa infilarsi in un mondo di guai. Nonostante ciò la ricerca sociale deve andare avanti. Il problema riguarda il peggioramento delle condizioni di vita affettive nella società globalizzata. Tradotto in termini pratici significa che ci si ama di meno. Il segnale della crisi emerge non solo dalla quantità di divorzi e abbandoni ma, dall’aumento della litigiosità collettiva.
I divorzi sono al 43% e gli abbandoni tra coppie non sposate al 60%. La litigiosità sociale è molto alta ma ancora non misurata in forme scientifiche. Tutto questo vuol dire che la relazione sociale affettiva è in crisi, sia sul piano privato sia in quello pubblico. In un mondo “in fiamme”, si dilata-esplode l’amore per gli animali domestici. C’è un nesso di causa- effetto? In questo studio il pet è direttamente proporzionale al disagio affettivo sociale. Più si amano gli animali più si cerca una sostituzione all’amore umano. Quando invece il pet è sano?
Il pet sano
Il pet è sano quando s’inquadra in una famiglia completa. In quel caso, in 3 o in 4 persone, c’è ovviamente posto per 1 animale domestico che completa la famiglia. Scherzosamente si potrebbe discutere chi sia il vero animale nella famiglia, ma questo è puro divertimento. Il problema si complica nel caso di singoli o coppie sole. Ovviamente è apprezzato un animale domestico anche in questi ultimi 2 casi, ma. Ecco, c’è sempre un ma! Il “Ma” ve gestito come NON compensativo, ma integrativo. Non si prende un cane per togliere o distogliere affetto al coniuge! Spesso accade. Il pet dovrebbe essere un moltiplicatore d’amore. Uno stimolo e una catapulta. Un qualcosa che si da per sentirsi più capaci di dare. Ecco il segreto.