Prima guerra mondiale: l’origine delle nostre idee. Perchè continuare a narrare celebrando gli eventi del primo conflitto in epoca globalizzata?
La domanda è semplice. La Prima guerra mondiale è stata vissuta e combattuta oltre un secolo fa. Che senso ha il ricordo e la sua celebrazione in epoca globalizzata? La risposta non è semplice. Analizzando la crisi della società occidentale in epoca globalizzata ne ho cercato le cause. Queste mi hanno portato inequivocabilmente agli anni immediatamente antecedenti il primo conflitto. Mi spiego meglio.
Tutte le idee che stiamo applicando, nel bene come nel male, hanno un’origine.
Il concetto di modernità, che include la velocità, da noi tradotto in fretta, nasce dalla rottura degli schemi tradizionali dell’arte.
Tutto si accelera rispetto al lento defluire del tempo, che aveva caratterizzato l’esistenza umana sino ad allora.
Per ironia della sorte, accelerando nella modernità gli eventi e il loro numero, la stessa vita media si allunga.
E’ come il vivere più vite in una!
La modernità impose l’accettazione acritica di ogni cosa fosse nuova. In ciò, si costituì la base del consumismo. Non solo, per consumare e vivere il tempo moderno servì una personalità individuale. Ecco che Freud e Pirandello, mettendo a nudo l’anima e il corpo, esaltarono l’individualità. Il nudo, da cui il nudismo, furono e sono “la firma” di una personalità individuale. Infatti oggi nel web e social è frequente l’affermazione del nudo come “io ci sono, io esisto”. Il bisogno di consumo e la fretta nel farlo sono noti a tutti.
La crisi della società, in epoca globalizzata, deriva da un aspetto fondamentale. La precarietà lavorativa è stata introitata nella relazione privata e affettiva. Da questa relazione emerge che si cambia posto di lavoro come si modifica il partner. Certo la frase contiene un’esagerazione, però il 45% di divorzi e il 60% d’abbandoni nelle coppie di fatto lo attestano. In questo l’era globalizzata certamente si stacca dagli anni d’avvio del XX° secolo. Si stacca conservando il mito della velocità-fretta di cui internet ne è regina. Il web si conferma come una sintesi di un pensiero mai sviluppato.
Studiando queste dinamiche la correlazione globalizzazione con la Prima guerra mondiale è diretta.