Parkinson e il nervosismo: ci sono collegamenti? Studi condotti dal Prof Giovanni Carlini
Il guaio è che il Parkinson resta ancora dominio esclusivo della medicina per cui non si riesce a guarire o almeno a gestire dignitosamente gli effetti che producono nella vita quotidiana. In questa serie di ricerche l’affetto da Parkinson è considerato come una persona sana in un corpo malato, in pratica un prigioniero. La teoria sociologica nota come Il prigioniero da Parkinson (The Prisoner of Parkinson) resta valida, applicabile ma non conosciuta adeguatamente.
Tocchiamo uno dei dettagli più importanti della teoria: il collegamento tra il nervosismo e il Parkinson.
Non si può affermare che una persona nervosa debba necessariamente ammalarsi di Parkinson. Ne consegue che l’impiego del nervosismo, come metodo di gestione delle problematiche umane (lavorative come professionali) non è causa del Parkinson, ma favorisce l’insorgenza della patologia. In particolare è stato osservato che un certo tipo di nervosismo colpisce il sistema nervoso più di altri, in particolare quella sofferenza che deriva da fatti subiti, sofferti ma non capiti. Ad esempio, non danneggia molto il sistema nervoso l’ansia da prestazione o quella del professionista in tensione nello sviluppare la causa o il progetto affidato. Invece diventa terribilmente lacerante quella tensione nervosa che emerge da un contratto di lavoro interrotto senza avere la piena consapevolezza dei fatti accaduti, oppure il tradimento di un coniuge, quindi l’uso di stupefacenti da parte dei figli e infine, nella gamma degli esempi una separazione. Quest’ultimo tipo di tensione nervosa, che potremmo definire non di sistema ma sopportata-subita-sofferta che affligge, la persona che resta incapace di darsi un perchè dei fatti, ha una diretta influenza nel logoramento del sistema dove l’insorgenza del Parkinson diventa probabile, possibile, credibile.
Ne consegue che si distinguono qui 2 modelli di nervosismo: uno di sistema, usualmente utilizzato in luogo delle capacità cognitive e un’altro di difesa. La tensione nervosa utilizzata come difesa può essere causata da fatti comprensibili e subiti (ho fatto una rapina in banca e sto scontando la pena) oppure, ed ecco il senso di questa ricerca, causato da eventi che non si capiscono. Quest’ultimi solitamente emergono dai conflitti di coppia o da un improvviso e traumatico rompersi del rapporto di lavoro. Ebbene questo nervosismo sopportato, ma non capito ha una seria concausa nell’insorgenza della patologia.