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Ostile alla Repubblica Italiana perché di parte

by Giovanni Carlini
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Ostile alla Repubblica Italiana anche oggi 2 giugno e sopratutto in questa giornata.

Cosa vuol dire essere distaccato, distante, annoiato e ostile alla Repubblica Italiana? Da giovane non mi posi alcun problema d’adesione e rispetto verso la forma Repubblicana italiana. Ero nato nella Repubblica e me ne sentii fieramente parte. Però dall’età giovanile si cresce iniziando a pensare, studiare, confrontare e capire.

Dagli studi condotti sulla storia italiana, emergono diversi aspetti a sfavore anzi contro la Repubblica.

Fermo restando che la dinastia dei Savoia è stata certamente tra le peggiori monarchie europee. Ricordando con grande rispetto e onore figure come Alcide De Gasperi a cui molto la Nazione deve ancora. Va ricordato che lo statista De Gasperi fu il primo Capo di Governo della Repubblica Italiana, agendo con successo dal 1948 al 1953. Con queste premesse la Repubblica resta comunque un’entità politica modesta e di parte.

Vuol dire che, parafrasando l’ultimo Capo dello Stato, ma anche i precedenti, la Repubblica si fonda sui valori della Resistenza. A si? Quella “Resistenza” che fu evento di parte che uccise, ad ostilità concluse, molti italiani? Non s’è capito se i morti ammazzati post guerra dai partigiani siano stati 25mila o 300mila. Forse nessuno volontariamente l’ha voluto capire.

Certamente i briganti partigiani, in particolare della Brigata comunista “Garibaldi” uccisero senza mai essere stati accusati d’omicidio. Questi massacri, casa per casa, furono commessi al termine della guerra, non durante il conflitto! Quella gente, quei comunisti, come nel caso delle foibe, hanno poi militato al Parlamento in qualità di deputati del P.C.I. nella “Repubblica”.

La Repubblica Italiana si configura come un’entità di parte. Quella parte che vinse su una minoranza.

IO NON POSSO CONDIVIDERE UNA REPUBBLICA DI UNA PARTE, quella che ha vinto. VOGLIO UNA REPUBBLICA PER GLI ITALIANI E PER LA NAZIONE. DESIDERO UNA REPUBBLICA PER L’INTERO PAESE. 

C’è anche un’altra considerazione.

Recentemente, in era di pandemia da polmonite cinese, la Regina Elisabetta si è rivolta alla Nazione. Lo fece mezzo radio e TV in occasione del ricovero ospedaliero del Capo del governo inglese, infetto da virus cinese.

La Regina d’Inghilterra ha confrontato la Londra di questi mesi a quelli dell’agosto 1940 sotto i bombardamenti tedeschi.

Quel messaggio mi ha molto colpito.

La Regina ha saputo raccogliere in poche parole, 60 anni di storia, dal 1940 al 2020. Con un messaggio di quel tipo certamente la corona britannica ha colto nel segno ogni suddito. In Italia la Repubblica si muove a colpi di 5 anni per volta con le “legislature”.

In termini sociologici, unifica maggiormente la Nazione, una casa regnante che abbraccia 60 anni con poche parole, o la Repubblica a colpi di quinquenni?

Non ci sono dubbi che la Repubblica non sa interpretare il senso di continuità storica della popolazione. Per questi motivi sono ostile allo Stato Italiano.

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