Opinione pubblica isterica. Si tratta di un effetto o sottoprodotto del comportamento collettivo. L’insteria è certamente un comportamento individuale, ma facilmente trasferibile in ambito collettivo.
Opinione pubblica isterica. Non è una novità. Da quando possiamo dire che esiste l’opinione pubblica (inizio XX° secolo) l’isteria di massa ci è nota. Quello che colpisce e fa notizia è la trasformazione dell’isteria pubblica in epoca globalizzata.
L’isteria in epoca globalizzata, più che strilli di piazza, si consuma attraverso il web. Il riferimento è a quel muto gridare in internet che rende il virtuale assente dalla vita. Non voglio ripetere il pensiero del prof. Bauman sul web. Una sintesi di un pensiero mai svolto: ecco cosa sarebbe internet per il noto sociologo inglese.
In effetti stiamo assistendo a una trasformazione dei comportamenti nell’isteria dell’opinione pubblica. Non cambia la sostanza, ma la modalità espressiva. Fin qui nulla di particolare. Emerge però un’altra novità. Cambiando il metodo, abbiamo anche effetti diversi. Ad esempio, l’isteria pubblica del 1915 ci ha portato in guerra. La prima guerra mondiale. L’isteria pubblica degli anni 2000, ha condotto all’astensionismo politico da cui i diversi colpi di stato compiuti in Italia dal 2011 in poi. A parità di comportamento a manifestazioni diverse, emergono anche effetti differenti. Ecco una novità sulla quale riflettere.
La presenza di un renzi al governo della Nazione, seppur non votato da alcuno, si conferma come sottoprodotto isterico. Non si tratta qui d’entrare nella polemica partitica dell’anomalia italiana. Serve però capire, scrivendo la storia sociale dell’Italia, indagare sui nuovi comportamenti isterici nazionali. Quindi i due colpi di stato del napolitano e mattarella, non ancora passati al vaglio dell’incriminazione giudiziaria e storica. Sono tutti aspetti, diciamo frammenti, da comporre dove l’isteria gioca la sua parte.
Concludendo. L’opinione pubblica isterica rappresenta una costante sociale della storia moderna. E’ cambiata la manifestazione pubblica dell’isteria da chiassosa e virtuale. Quindi siamo passati da un iper impegno al disimpegno. Benito Mussolini fu la risposta isterica all’interventismo come il Matteo Renzi la stessa isteria da solitudine sociale.