Oligopolio di Bertrand in questa seconda puntata più specifico.
Gli studenti, tutti, hanno una gran fretta a capire quanto strettamente necessario per il mero superamento dell’esame. Se il docente chiede l’oligopolio, lo studente, purtroppo si concentra solo su quell’aspetto, perdendo la capacità d’analizzare e spiegare cosa stia accadendo. Che peccato! ma questa è “colpa” del corpo docente, che ha perso il senso della propedeuticità. Significa che un argomento segue ad un’altro e così via. Tutti aspetti che poi si scontano sia discutendo la tesi di laurea sia nei colloqui di selezione.
Tornando all’Oligopolio di Bertrand servono altri dettagli.
Nel 1883 il libro di Cournot fu recensito da Bertrand precisando come la variabile fondamentale non siano le quantità ma il prezzo!
Questa presa di posizione venne ripresa nel 1897 da Edgeworth nell’articolo “La teoria pura del monopolio” pubblicato nel Giornale degli Economisti.
Edgeworth svilupperà il pensiero di Bertrand dove ogni impresa immagina che l’altra manterrà i prezzi costanti indipendentemente da quello che farà. Si tratta di un assunto identico a quello di Cournot, sostituendo però il prezzo alla quantità.
LA NOVITA’ CONSISTE IN UN LIMITE ALLA CAPACITA’ PRODUTTIVA DELLE IMPRESE. Un limite che vale per entrambe le aziende, imposto dalla capacità dei consumatori d’acquistare. Per interagire nell’oligopolio di Bertrand-Edgeworth, s’assiste a una battaglia del prezzo per cui ci sono successive riduzioni del costo d’acquisto per accaparrarsi più quote di mercato fino a un limite; il costo marginale!
Si notino gli anni, ovvero quasi un secolo prima dei modelli di Modigliani e Sabini.
A conclusione di questo spunto di riflessione, ancora concettuale, una rara immagine, tratta dal testo di Economia Politica di Stefano Zamagni. Zamagni è il padre fondatore della dottrina.
La grafica rende immediatamente chiaro un passaggio sempre ostico nell’Oligopolio di qualsiasi autore: che la cura di OD (produzione) sia pari al doppio della capacità produttiva del singolo operatore.
Quel OD’ (base del triangolo dell’impresa A) è pari a 2 ODa.
ODa è Ła produzione possibile per A.
OD’ è tutta la produzione necessaria per soddisfare il mercato.
DD’ è la curva di domanda del mercato per l’impresa A (come DD” lo è per l’impresa B)
DDa è la curva di domanda servita da A come DDb lo è per B.
Gli studenti fanno fatica a capire da dove emerga quel 2 Oda; si tratta del doppio della produzione di A per servire tutto il mercato.
Sono ragionamenti utili per i calcoli.