Non taglio alcuna ciocca di capelli esprime un “modo di dire”, nel senso che s’invita la popolazione iraniana alla ribellione e rivoluzione. Rovescino il loro regime con un’altra rivoluzione se quello in essere non risponde alle loro necessità culturali e di sviluppo.
Come già scritto nello studio precedente al presente, l’Occidente ha risolto i suoi problemi attraverso questa via dal 1600 al Novecento. Si sta attendendo che una rivoluzione similare si apra nell’attuale Russia, per far decadere il povero Putin che è rimasto incastrato dentro il suo giocattolo. Un errore che si paga con la morte per mano dei civili insorti.
La meditazione si porta ora sul piano sociologico.
Giovani allevati a quote incrementative d’internet con super eroi e fantasia sfrenata, non sanno organizzarsi in una ribellione civile? Come mai? Qualcosa non torna.
Una rivolta sociale non è mai facile da organizzare e i morti sono sempre molti, ma è la storia. L’evoluzione del genere umano si muove sui morti che lottano per qualcosa.
In Italia il voto a tutti i cittadini è costato molti morti e il 38% degli italiani, da perfetti immaturi, non ne ha voluto beneficiare. Peccato. Si tratta di un spreco di sacrificio.
Tornando all’Iran, i gesti pubblici di taglio della ciocca di capelli serviranno, forse, a qualcosa. Magari gli Occidentali hanno trovato un altro argomento per giocare a sentirsi qualcosa. La realtà è invece dentro la storia e risiede nella rivoluzione contro il regime. Chi scrive queste righe non è affatto un anarchico, anzi! Lo Stato è un valore e la condizione per lo sviluppo sociale. Quando però lo Stato non risponde più al bisogno evolutivo della Nazione (vedi Russia con Putin, Iran e Corea del Nord) va rovesciato dagli stessi cittadini.