Nella formazione, in particolare con gli studenti più giovani, quindi apprendisti e altre persone sottoposte a formazione ma poco partecipi, è uso essere “presenti” con la cam spenta, adducendo mal funzionamenti fallaci. Ebbene questi studenti vanno segnati come assenti. Vuol dire che nel registro delle presenze devono figurare come non presenti perdendo la frequenza.
Il docente che “si fida e accetta” una voce dietro la cam, senza il riconoscimento effettivo del frequentante di corso, s’espone ad attestare il falso. L’organizzatore che forza il docente nell’accettare per forza di cose la presenza non riconosciuta come tale, commette un reato. Purtroppo ci sono spesso persone non qualificate che sono state collocate nella fase organizzativa e consentono ai frequentati di corso di:
- “seguire” a distanza tramite cellulare (no, la modalità a distanza è per computer e quindi la capacità di ricevere materiale didattico, aprirlo e poterlo capire);
- addirittura essere presente in ben 2 corsi contemporaneamente di cui uno in presenza e l’altro mezzo cellulare non interagendo con il secondo corso ma solo “ascoltando”.
Ebbene chi “organizza” corsi di questo tipo deve chiudere i battenti, non può svolgere il suo lavoro, non è qualificato per farlo. Serve quindi una segnalazione all’Ispettorato nazionale del lavoro per inibire ulteriori corsi organizzati da questo livello di prestazione professionale e alla Regione di pertinenza.
La conclusione è semplice: la formazione è un evento importante, fondativo di una sensibilità profonda e costa un valore importante (7mila euro all’anno investiti dallo Stato italiano per ogni studente a scuola e 240 euro all’ora per la formazione in aula come a distanza). Nella formazione, la “presenza” non visibile e quindi conseguentemente anche di non interazione con la cattedra, va considerate come frode e danno allo sforzo congiunto per avere persone migliori nella società.