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Museo aeronautico come militare in genere, che significato dargli? In realtà il ragionamento coglie l’intero sistema “museo” sia scientifico, antropologico e di scienze naturali.

In questa sede ci si concentra sul museo aeronautico solo per scelta e passione con l’imperativo di cogliere tutto il sistema di memoria storica.

Visitando un museo dietro l’altro, come se fosse una missione e con lo stupore del bimbo in ognuno, pur se già visto nel passato, si cerca un travaso d’entusiasmo dal passato ad oggi.

In questo momento c’è chi cerca l’entusiasmo nel consumo di cannabis o droghe leggere; è vero. Per quanto mi riguarda e i genitori di bimbi piccoli come degli anziani che trovo al museo, si tratta invece di travaso di passione.

Nel museo sono raccolte le gesta migliori dell’esistenza di una persona. Normalmente si tratta di guerra, ma a larga veduta ci si riferisce alla scienza come al senso antropologico del divenire umano.

Nel caso questo concetto sia vero, allora vuol dire che L’UOMO E LA DONNA POSSONO MIGLIORARE RISPETTO ALLA CONDIZIONE ATTUALE.

Entrando dentro un carro armato modello M60A1 appositamente aperto per invitare i visitatori a toccare per capire.

Ecco il senso pratico e profondo del museo: trasmettere il valore del cambiamento. Le persone, se volessero, possono amare di più, leggere di più, capire di più, vivere di più, guardare di più, ascoltarsi di più.

Chiarito a cosa serve un museo, servono altre 2 precisazioni: qual è la tecnica di trasmissione delle emozioni e chi fa il lavoro si spremerci per farci raggiungere il meglio?

Relativamente al primo passaggio vale “oro” quel museo dove SI TOCCA PER CAPIRE rispetto quello dove si resta rigidamente dietro una transenna. Su questa riflessione trova un posto d’onore quel museo aeronautico dove gli aerei esposti rullano sulla pista e volano!

giocando e toccando per capire e sentire di più.

Infine l’ultimo passaggio che emerge da una visita cosciente al museo: chi è in grado di compiere il “lavoro sporco” quello di spremerci per essere migliore?

Le menti più evolute riescono ad essere autodidatta.

Essere autodidatta vuol dire avere un piano personale e giornaliero di letture e riflessioni per imparare meglio e di più.

Nella pratica e più comunemente, serve un “rimorchiatore”, ovvero il marito o la moglie che stimolino/pungolino ad essere migliori. In pratica “un altro” a cui rendere il conto di cosa si è fatto.

Questo “altro”, amico o coniuge che sia, ha il compito (ingrato) di tendere come un arco la nostra personalità per farla saettare verso il meglio. In termini aeronautici è corretto parlare di decollo.

Il punto ora è: dove si trova questa persona e se è cosciente del ruolo che ricopre o meglio se glielo abbiamo mai spiegato!

Un’ottima insegnante.

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