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Moisi. Geopolitica delle emozioni. Critica. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Moisi, Dominique Moisi, quello qui accusato d’essersi piegato alla Cina comunista come emerge dal suo libro. Cercando “disperatamente” qualcosa da salvare ancora dal suo libro come se si fosse in un naufragio emergono altri aspetti. La riflessione che segue non è merito del Moise, ma lui espone “il fianco” stimolando questo ragionamento.

A pagina 223, in prossimità (finalmente) della fine del testo, l’autore accenna all’indispensabilità della pace.

In questo periodo ci sono molti ragazzini che strillano in piazza e nelle università che “vogliono la pace”.

Ma che cosa significa “volere la pace ad ogni costo”?

Sul tema ci si mette a volte anche il sindacato che entrando in tema dichiara che “la pace è un valore assoluto da ricercare in ogni caso”.

Ecco, di fronte ad affermazioni del genere si resta stupefatti! Ovviamente la considerazione di chi s’esprime in questi termini precipita a livelli inferiori all’accettabile.

E’ vero, pure il Pontefice se ne esce con la “pace ad ogni costo”, ma in quel caso che gli vuoi andare a dire a un Papa, non ha null’altro d’affermare che frasi di rito.

LA PACE AD OGNI COSTO NON E’ VALORE; DIPENDE!

Oggi, alla festa nazionale dei bersaglieri ad Ascoli Piceno, spunta fuori il Presidente dell’Associazione che dichiara, più o meno, che il corpo dei bersaglieri è per la pace. Frasi così inutili dovrebbero comportare la rimozione dall’incarico del soggetto.

LA GUERRA NON LA SI VUOLE, MA LA SI COMBATTE PERCHE’ NECESSARIA.

Di fronte ad Hamas, Israele non può che battersi e distruggere totalmente la cellula terroristica islamica.

In faccia ai russi non c’è pace ma guerra fino, almeno, al ricacciare gli invasori nei loro confini se non oltre (riprendendosi la Crimea).

Se è vero che la Russia del Putin trama attacchi terroristici in tutta Europa che facciamo, chiediamo la pace? NO!

Quello che non ha capito il Moisi e che la guerra la si combatte per necessità in quanto non la vuole nessuno ma è necessaria a seconda della situazione che si è venuta a creare.

La guerra siamo noi con un 43% di divorzi nelle coppie coniugate (ISTAT – Italia) e quel presunto 60% d’abbandoni nelle coppie non coniugate.

La guerra ce l’abbiamo dentro! è parte della natura umana. Disconoscere una parte di noi non è sano ed espone a valutazioni d’immaturità.

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