Home CULTURA E SOCIETÀCRISI DELLA GLOBALIZZAZIONE E POLITICABrexit McKinsey e la cattiva visione della globalizzazione

McKinsey e la cattiva visione della globalizzazione

by Giovanni Carlini
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McKinsey e la cattiva visione o interpretazione della globalizzazione. Finalmente alla fine dell’era globalizzata 2001-2021 (soli vent’anni e così tanto chiasso) spuntano fuori i colpevoli tra cui la società di “consulenza” McKinsey già qui criticata per l’incitazione alla fretta nella scelta delle decisioni d’impresa. Oltre a quanto già detto, sempre McKinsey candidamente ammette che la globalizzazione è stata realizzata per riequilibrare la ricchezza tra paesi avanzati e poveri. Con orgoglio la stessa società conferma che il 75% del PIL mondiale è prodotto da Nazioni a basso reddito. Quindi che la disuguaglianza si è ridotta in quei paesi ed accentuata in quelli ricchi. Sempre McKinsey teme per la fine della globalizzazione.

Disgraziati! Hanno spinto sui poveri a danno dei “ricchi” generando milioni di disoccupati in Occidente, la fine della classe media introducendo instabilità lavorativa tra noi.

Il peccato più grande di gente alla McKinsey è di non aver saputo riconoscere le etichette politiche. Vuol dire che la Cina comunista è comunista e quindi non compatibile con l’Occidente democratico! Tradotto in termini pratici, abbiamo dato da mangiare e di che crescere al nostro nemico.

Più o meno come i finanziamenti della Unione Europea a Gaza ed ad Hamas degli ultimi 25 anni.

C’è ancora un altro aspetto; quelli alla McKinsey non hanno capito la questione culturale.

Come noto il mondo è costituito da 9 culture di cui l’Occidente è solo una e tra le più piccole. Gli Occidentali contano appena il 10% del pianeta terra, ma sono i più ricchi. Le restanti culture hanno scelto ritmi di vita che non sono quelli Occidentali. Ad esempio il Putin ha scatenato Hamas per distrarre l’Occidente dal confronto con l’Ucraina; infatti ci sono cascati tutti. Da 10 giorni la TV non parla altro che di Medio Oriente senza spendere una parola sul confronto militare Russia-Ucraina.

Il diritto a restare poveri e voler essere tali è inconcepibile per l’Occidente che al contrario ha bisogno di consumatori. Un concetto che McKinsey e company non possono capire.

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