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Marketing strategico: quello che le imprese non hanno capito

by Giovanni Carlini
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Marketing strategico ovvero strategia di marketing. Le aziende, specie italiane, non hanno capito questi concetti.

La Confindustria non è capace di trasmettere alle PMI tali strategie.

Vivere è difficile e la crisi della globalizzazione rende tutto più complicato. La globalizzazione, come fenomeno culturale ed economico è oggi in fase di revisione. Sia gli eventi noti come Brexit che Trump ne rappresentano una fase di stop. La globalizzazione è nata in Occidente, ne ha beneficiato l’Oriente e ora si ferma al punto di partenza. Del resto non sono state mantenute le promesse di benessere iniziali. Oggi l’Occidente è in crisi sociale ed economica. Troppa disoccupazione e instabilità emozionale. Nessuno ha saputo prevedere come la precarietà economica potesse coinvolgere la sfera affettiva. Da questo “contagio” emerge la crisi delle relazioni private in Occidente. Detto in termini brutali, si divorzia e litiga di più, ci si ama di meno. 

La mancata connessione tra aspetti squisitamente economici con quelli personali, è il peggior errore commesso dalla globalizzazione. 

Ecco perchè oggi la globalizzazione è in aperta crisi di rigetto: vedi Brexit e Trump. Le aziende comunque si devono muovere in questo contesto. Per farlo serve il marketing strategico.

Per marketing strategico s’intende un mix d’azioni che sono:

  • vendere sui mercati domestici e internazionali;
  • quindi internazionalizzarsi (servono 40mila euro)
  • non basta, il prodotto va innovato in termini di qualità (ricerca & sviluppo)
  • un processo di ricerca costa mediamente 50mila euro;
  • tutti i processi d’internazionalizzazione e di ricerca e sviluppo sono finanziabili;
  • chi finanzia questi progetti è la UE, lo Stato, la Regione;
  • per svolgere un processo di marketing strategico serve un esterno alla PMI (consulente)
  • il consulente è solitamente un marketing manager; (costo 50mila euro/anno)
  • il solo marketing è sempre troppo poco: serve anche la sociologia dei consumi;
  • l’imprenditore è bene che smetta d’essere “padrone” e si apra alla collaborazione;
  • per collaborazione s’intende un gruppo di lavoro;
  • nel gruppo di lavoro agiscono più persone. Serve un ingegnere, un sociologo/economista/marketing manager e infine un commercialista; (in tutto 30mila euro/anno)
  • i fondi sono assegnati all’impresa;
  • i consulenti si fanno garanti della qualità dell’investimento pubblico;
  • un processo d’internazionalizzazione produce mediamente un +25/30% di fatturato annuo.

Buon lavoro.

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