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Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Made in China? No, non posso comprare l’articolo, se lo facessi offenderebbe la mia sensibilità. Non voglio in casa mia prodotti realizzati da una dittatura comunista ostile all’Occidente!

E’ vero la potenza industriale cinese l’abbiamo creata noi dal nulla. Prima del 1973 e precisamente ad opera dell’ottimo lavoro svolto da Nixon e Kissinger, la Cina comunista era preda della “rivoluzione culturale”. In pratica 25 milioni di morti per carestia (anni Cinquanta). Bella rivoluzione!

Siano arrivati noi (gli Occidentali) e abbiamo chiesto ai cinesi: “volete proseguire a crepare di fame o accettate le nostre industrie e lavorate per noi?“. I cinesi di Mao risposero “si”; quindi attaccarono militarmente il Vietnam del Nord, come da accordi, permettendo così una ritirata ordinata delle forze americane dal sud-est asiatico (chiamato dai francesi Indocina).

Con questo meccanismo è nata la globalizzazione; siamo nel 1973.

Gli americani hanno così trasferito le aziende più inquinanti in Cina e hanno fatto lavorare a 2 $/ora i cinesi per abbattere i prezzi dei loro acquisti; una manna per gli avidi consumatori statunitensi malati d’iperconsumo. Oggi quelli che prima erano 2$/ora sono passati agli attuali 5$/ora. Di fatto la Cina comunista è stata ed è ancora. dal 1973 ad oggi, 2024, una colonia produttiva statunitense in Asia.

Si precisa che chi scrive non è affatto anti-americano, anzi, perfettamente il contrario, quindi repubblicano, pro-Trump, a favore dell’Occidente e fedele alla democrazia.

Detto tutto ciò, visitando per l’ennesima volta la portaerei Nimitz, a San Diego, decido di farmi un regalo: comprare 2 statuette dello “shooter”. Lo shooter è il “lanciatore” dal ponte di volo della portaerei. Questo marinaio segnala ai piloti la possibilità di decollare.

Ci sono 2 versioni di shooter; piccola dimensione, da 25 $ e grande da 45 dollari. L’idea è di prendere 2 statuette, una per la mia scrivania e un’altra per degli imprenditori, in permanente contatto con me, marito e moglie, italiani del settore farmaceutico.

Guardando l’etichetta sotto lo shooter leggo: “made in China”. Con orrore ho riposto le statuette al loro posto con il desiderio di lavarmi le mani. Non posso comprare del “made in China”, offenderebbe la mia coscienza.

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