Lo showroom statunitense – Un assaggio d’America, dal nostro corrispondente estero, prof Giovanni Carlini
Lo showroom statunitense è un modello di negozio ben preciso sul quale meditare.
Esiste la scuola italiana che punta allo stile e immagine.
C’è la scuola canadese per una showroom sociale e punto di aggregazione per la comunità. Infine la scuola americana.
In questo caso lo showroom statunitense assume la funzione sia canadese (il ritrovo) che d’innovazione.
Innovazione usando le pratiche di commercio elettronico (il sito web).
Novità anche nella gestione del rapporto con il cliente attraverso la consulenza.
Quindi un allargamento merceologico orizzontale.
Significa cogliere l’idrotermosanitario con il parquet e la pulizia. Lo showroom statunitense diventa un punto di risoluzione dei bisogni dell’utenza.
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Certamente ci sono diversi showroom che non sono stati capaci di concedere un’intervista! Si tratta di negozi gestiti all’europea maniera. Infatti negozio e non showroom. Nonostante ci sia questa zavorra, il settore resta vivo e pieno d’idee nuove. Il pensiero corre allo showroom che non vende di San Francisco. Un esempio di museo privato a favore dei clienti da ingolosire.
Quindi allo showroom di Kansas City che punta al patriottismo. Ogni passaggio conferma come lo showroom non sia un negozio ma una formula di vendita. In questa dimensione gli ITINERARI DI CAMMINO INTERNI sono fondamentali. Si può dire che lo showroom ruoti intorno alla progettazione degli ITINERARI. Si tratta di percorsi di visita diversi nello stesso negozio. Su questa strada c’è ancora molto da fare.
E’ dagli intinerati di snodo interni allo showroom che deriva il piano di marketing. Nel caso non fossero progettati e pensati quindi attuati GLI ITINERARI DI PERCORSO come quantificare il costo di lancio? Non solo, na le spese di gestione! Senza un piano di marketing lo showroom torna ad essere un negozio dal futuro incerto. E il piano di marketing richiede la progettazione degli ITINERARI. Da qui la quadratura del cerchio. Buon lavoro.
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