L’Italia non è la Grecia ma quasi. Il prossimo problema in Europa. Chiarita la posizione inglese con la Brexit e le elezioni francesi, ora emerge il problema italiano. Ovviamente nessuno ne parla.
L’Italia non è la Grecia ma quasi. Questo fu il titolo di uno studio scritto per la Grecia ai tempi della grexit. Purtroppo l’Italia torna d’attualità immediatamente dopo le elezioni presidenziali francesi. Al di là della scelta dell’elettorato francese su cui molto c’è da dire, cala il sipario sulla Francia. Sono fatti loro. Veniamo invece in casa nostra: in Italia. Mamma mia! Ecco che diventa attuale il titolo scritto anni fa. L’Italia non è la Grecia ma quasi.
Nell’anomalia italiana intervengono, purtroppo, molto aspetti. Certamente una profonda incertezza sullo stesso concetto di democrazia. Qui la crisi è allo sbandamento totale. Troppi sono stati i colpi di stato in bianco commessi sia dal napolitano, sia dal mattarella. Il giudizio storico sui due personaggi è netto, manca quello giudiziario. Oltre a questi aspetti “di sistema”, il dissesto italiano è in particolare finanziario. Il sistema di finanza pubblica, come si dice negli ambienti internazionali, potrebbe essere al collasso. In pratica significa non essere più in grado di ripagare il debito, per quanto vergognosamente abbassati gli interessi sul debito pubblico.
In effetti il rischio paese Italia non è affatto considerato nel tasso d’interesse dei titoli pubblici.
Il possibile dissesto finanziario nazionale, “modello Argentina”, non nasce da questa gestione di governo. Per quanto critici si possa essere su un ministro del Tesoro, che non sa neppure quanto costi un litro di latte. Certamente dal 2011, epoca del primo colpo di stato in bianco, poco è stato fatto se non nulla. Quindi il dissesto non è un fatto di oggi, che esplode senza che nessuno ne fosse cosciente. Si potrebbe anche riconoscere una responsabilità politica al dissesto italiano. Partendo dal 2011 al 2017 sono 6 anni di gestione politica del cosiddetto “pd”. Un motivo in più per la sua scomparsa alle prossime elezioni. Comunque il dissesto italiano nasce dall’euro. Sarebbe saggio rileggere LA DOLLARIZZAZIONE DELLA LIRA.