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L’impresa che ha prezzi bassi per aggiudicarsi i clienti potendoli fornire, spesso accade che carica il magazzino portandosi dietro anno per anno delle giacenze eccessive. In questa sede si vuole affrontare un problema grave: il peso del magazzino nella gestione d’impresa.

Secondo i dati di Unioncamere e del centro studi di Confindustria, il valore del magazzino per essere considerato “adeguato e corretto”, deve corrispondere al 25% dell’attivo circolante.

Questo tipo d’attivo si trova nel bilancio riclassificato negli impieghi. Mi spiego. Oltre al bilancio civilistico, imposto per legge al solo fine di pagare le tasse, c’è un altro tipo di bilancio necessario all’imprenditore per guidare correttamente l’azienda che si chiama riclassificato.

Rispetto al bilancio civilistico “enorme” per mole e dati considerati, quello riclassificato sono letteralmente “4 numeri in croce” ma di un impatto senza precedenti nel consegnare alla direzione d’impresa la guida della gestione d’azienda.

Si ricorda che ci sono 3 tipi di bilancio: il contabile (lo redigono tutte le imprese del mondo con data 31.12 risultando dalle scritture contabili) a seguire il civilistico imposto dalla legge per motivazioni essenzialmente fiscali e infine il più bello: il riclassificato.

Il riclassificato coglie sia lo Stato patrimoniale sia il Conto economico.

Lo Stato patrimoniale riclassificato si suddivide in fonti (chi ci ha messo i soldi) e impieghi (che cosa ci hai fatto con il denaro a disposizione).

Gli impieghi s’articolano a loro volta in immobilizzazioni e attivo circolante.

Ecco raggiunto il punto critico! Il 25%, ovvero un quarto del valore dell’attivo circolante, è a quanto ammonta il magazzino in una gestione corretta. Ogni importo di troppo indica risorse finanziarie sottratte all’azienda e immobilizzate tra le materie prime; è esattamente di questo che stiamo qui ragionando! Solitamente l’impresa che ha una giacenza di magazzino eccessiva non ha una liquidità adeguata. Ecco la risposta alla domanda: che fine hanno fatto i soldi e la redditività del lavoro svolto?

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