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Lezione numero 6 di macro. Fine dei conteggi sul PIL. Evviva

by Giovanni Carlini
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Lezione numero 6 di macro. Fine dei conteggi sul PIL. Evviva. Mi si perdoni l’entusiasmo. Chi ha capito queste 6 lezioni può accedere e superare l’esame di macro per quanto riguarda i conteggi sul PIL.

La lezione numero 6 di macro è quella conclusiva per quanto riguarda i conteggi del PIL. Siamo giunti alla considerazione del SETTORE PUBBLICO, amichevolmente definito in termini keynesiani “G”.

Come noto per poter svolgere i nuovi conteggi serve sempre considerare la batteria di dati che conosciamo.

SETTORE SPESA

  • le famiglie comprano dal fornaio, dopo aver considerato l’import export 85 dollari di pane e 40 di farina;
  • il fornaio per vendere 85 dollari di pane deve comprarne 10 di materia prima dal mugnaio e ne esporta 15.

SETTORE SALARI. I salari (alle famiglie) sono pari a 40 dal fornaio e 10 dal mugnaio e 50 dal costruttore.

SETTORE PROFITTI. Per profitti s’intende il fatturato che è pari a 40 per il mugnaio e a 50 per il fornaio, il costruttore è per 10.

SETTORE INVESTIMENTI. Ci sono gli investimenti pari a 25 dollari dal mugnaio al costruttore e 15 dollari dal fornaio al costruttore.

SETTORE IMPORT-EXPORT. Il fornaio esporta 15 (che sottrae dal mercato interno) mentre il costruttore importa 20.

Pregasi osservare la grafica qui presente che considera il settore G. Come si nota le varianti sono 2:

a) le famiglie pagano 20 dollari in tasse;

b) lo Stato investe 40 dollari nel costruttore (la differenza con le tasse è debito pubblico)

con questi dati calcoliamo nuovamente il PIL. Ecco il senso e valore della lezione numero 6 di macro.

Conteggio del PIL in base alle rendite o anche detto del reddito. In questo caso devono essere considerati i salari + profitti + rendite. Quindi 10 + 40 + 50 come salari, 35 + 40 + 10 (quest’ultimi del costruttore) come profitti e infine 10 + 5 per le rendite. Il tutto porta il PIL a 200 (prima era 170)

Calcolo del PIL con il sistema della spesa. Vanno considerati i consumi + gli investimenti + le esportazioni nette + la spesa pubblica. La spesa di 85 dollari per il pane e di 40 per la farina da parte delle famiglie, più 25 e 15 per investimenti. Il saldo della bilancia con l’estero è pari a 15-10. Infine con la spesa pubblica a 40 il PIL è 200.

Calcolo del PIL in base al valore aggiunto. Vanno sommati i fatturati del mugnaio (10 + 40) a quelli del fornaio (85 + 15 – 10) Ora va considerato il costruttore che fattura 25 + 15 – 20 per quanto importa. Infine “G” per 40. Il PIL è pari a 200.

La lezione numero 6 di macro termina qui e così questa serie di lezioni. Chi ha domande scriva!

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