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Le onde dell’esperienza. Significa che inventiamo per stratificazione idee

by Giovanni Carlini
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Le onde dell’esperienza. Significa che inventiamo per successiva stratificazione delle idee precedenti

Per onde dell’esperienza ci si riferisce a qualcosa che non nasce per caso, ma come stratificazione di pensiero. Per creare pensiero nuovo serve pensare e appoggiarsi sul passato. Ecco che la storia del pensiero diventa indispensabile.

Nella foto di copertina a questo articolo, ho messo un abito da sposa. E’ bellissimo. Sicuramente emerge da un lungo lavoro che è stato incamerato nella sensibilità dalla sarta. Questo concetto appare scontato e pacifico. In realtà non è affatto così. Le onde dell’esperienza è un concetto tradito ogni volta che si spaccia un manager per un ragazzino. Qui si apre un argomento ormai noto in questo sito. Il manager non può essere un ragazzo o giovane uomo. Sono letteralmente ridicoli manager sotto i 40 anni. Abbiamo ampiamente compreso la crisi del sistema economico nazionale. Che ci siano bambini che giocano a fare i grandi passi. Il problema è un altro.

Perchè è stato permesso a società di selezione del personale come la Michael Page, di operare con un mandato pubblico? Come noto la Michael Page esclude dalla selezione aprioristicamente e senza spiegazione, ogni candidatura over 35. 

Al di là di questa gente della Michael Page, il male è diffuso in tutto il sistema. Si cercano giovani da spremere e pagare poco, rispetto quanto un manager richiede. Fin qui è comprensibile. La qualità della resa è però modesta, compromettendo l’intero sistema industriale. Al contrario sfruttando le onde dell’esperienza, vorremo seri professionisti che non si trovano! La responsabilità della Confindustria in questo disagio nazionale è totale.

In realtà questi professionisti ci sono, eccome! Manca, secondo me, una legge più incisiva che ne aiuti l’inserimento in azienda. Oggi c’è solo la riduzione al 50% dei contributi per gli over 50 con 12 mesi di disoccupazione. Essendo gli over 50 disoccupati maggiori dei ragazzi senza lavoro, andrebbero aiutati maggiormente. Non perché “vecchi”, ma già preparati. Questo è il segreto della produttività.

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