Landini e il sindacato fazioso che non ci serve

by Giovanni Carlini
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Landini rappresenta il Capo del sindacato di sinistra che si chiama CGIL.

Al Signor Landini va rispetto e onore perchè pur non condividendo le sue opinioni, resta una persona coerente con se stessa. Sono anni che mi capita di leggere i suoi interventi e va riconosciuto attenzione e rispetto al personaggio. Non è finita: mi sono formato negli anni di studio sul testo di Sergio Turone “Storia del sindacato” e approfonditi i pensieri di Aris Accornero (ex operaio oggi sociologo e docente) pubblicati ne “Il mondo della produzione”.

Ne consegue che al Signor Maurizio Landini non ci si giunge per caso leggendo di uno strillo da una parte all’altra! Concludendo questo passaggio, il rispetto alla CGIL è quello che si riconosce anche alla sua attuale e passata guida.

Chiarito il contesto ora l’affondo.

La pretesa che il 1° maggio non si debba lavorare rappresenta una stupidata. Ovviamente il sindacato “vuole” la mobilitazione pena la scomparsa dalla visibilità politica. Purtroppo nella “mobilitazione di piazza” non c’è un valore da tutelare, ma una posizione da cercare di conservare. Già con questi primi passaggi emerge un sindacato sulla difensiva che si “deve far vedere”.

Il lavoro s’onora lavorando (per coloro che hanno la fortuna e privilegio d’averlo).

Far “festa” per far contento il sindacato è sbagliato.

Secondo passaggio e il peggiore di questa riflessione. L’attuale guida del sindacato di sinistra (peccato che il sindacato come concetto si sia dovuto compromettere con l’ideologia, perdendo la purezza del concetto di tutela dei diritti sul lavoro) resta incastrata negli steccati ideologici da anni Sessanta e Guerra fredda. Il 25 aprile, appena trascorso con i “partigiani” e il sindacato che “difende” qualcosa: ma di che cosa stiamo parlando?

Un sindacato che tollera 2 milioni di disoccupati e buona parte di questi volutamente tali, perchè coperti da un errore legislativo quale il reddito di cittadinanza, non serve la Nazione e gli italiani. In queste condizioni possiamo anche immaginare la scomparsa della CGIL.

L’immagine al presente studio è realmente provocatoria verso Landini e la CGIL: il volto di De Gasperi per ricordare chi ha servito la Nazione e non una parte di essa.

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2 comments

Salvatore Di Camillo 2 Maggio 2023 - 12:13

Caro Prof. mi permetto di farle notare che questa acerrima critica a Landini e la CGIL dovrebbe, per coerenza, essere indirizzata anche a tutte le altre sigle sindacali. Comunque nel nostro Paese ci resta poco o niente da salvare. La corruzione, l’evasione, la burocrazia, i malavitosi hanno pervaso tutti i gangli della società sostituendo, progressivamente, il denaro ai valori fondanti del vivere civile. Come è potuto accadere ciò? Noi Italiani siamo i migliori nell’ addossare le colpe agli altri, E allora, forza, terminiamo questa disgregazione: Esempio: se “quel” sindacato, secondo la nostra opinione, non “serve” : eliminiamolo. Se la Costituzione Italiana, non ci permette di fare ciò che vogliamo, aboliamola. A noi italiani le regole non piacciono. Ci danno fastidio, aboliamole. Il nostro disgraziato Paese è saldamente posizionato nei bassifondi delle classifiche mondiali. La colpa è nostra, a partire dai governanti, che hanno la prosopopea di autodefinirsi “migliori” e nella ricerca delle “eccellenze”, continuano ad emettere leggi che “premiano” i disonesti ed i furbi. Scusi lo sfogo.

Giovanni Carlini 2 Maggio 2023 - 12:41

Gentilissimo grazie per avermi offerto il Suo punto di vista. Me “la prendo” con la CGIL perchè rea dell’ideologizzazione dello scontro quando sarebbe dovuto restare sul piano pragmatico della dignità e annessa tutela; questo il sindacato dell’ex PCI, oggi PD, non ha mai saputo farlo da cui la critica qui espressa. Che sia il benvenuto Signor Di Camillo.

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