La vita e l’esistenza umana portano a delle riflessioni che non si devono fare. Sono tranquillo perchè sento che nessuno leggerà mai questi appunti.
La vita umana che regole segue? La domanda emerge oggi che sono cinquantenne maturo. Mi chiedo cosa conti veramente nella vita, ma c’è di più. Ai fini del residuo vita che mi resta, qualcosa non quadra. Perchè sono più vicino alla morte io che ho studiato, ho molte lauree e scritto tante cose che hanno innovato il pensiero? Mentre è profondamente lontano dal fine vita un giovane che tutto questo non ha fatto e forse non farà? In pratica devo morire perchè sono vecchio, solo per questo? Ciò che conta nell’esistenza umana è solo la data anagrafica?
Non basta. Immagino in una camera ardente 2 salme. La prima di un carabiniere, la seconda di un pericoloso criminale. Entrambe le famiglie piangono la perdita. Ai fini pratici però tutti e due sono destinati a “puzzare” e decomporsi nello stesso modo. La morte unisce veramente.
Ancora peggio. Sul campo di battaglia i caduti d’entrambi gli eserciti sono santi per le rispettive Nazioni. Eppure figurano come belve umane l’uno per l’altro.
So che questi ragionamenti non li legge nessuno e per fortuna! Resta il fatto che pur avendo creato pensiero innovativo, io devo morire prima rispetto un altro, solo perchè sono più vecchio. Capisco che con questo ragionamento Leonardo da Vinci sarebbe ancora tra noi. Insomma se alla vita gli togli i sentimenti e l’umanità, resta solo anagrafica?
Non è possibile che l’intera esistenza resti ferma a una data di nascita: eppure è così. Ecco che da questo punto in poi è stata “inventata” la religione. Il rapporto con un Dio dovrebbe salvare tutto e dare un senso all’esistenza.
Che amarezza. Probabilmente scrivere e contribuire a un pensiero migliore non aumenta di 1 giorno la mia vita. Anzi è probabile che la riduca per il tempo passato a leggere, capire, confrontare, amare ed essere.
Appunti sulla vita che tanto non legge nessuno e non servono a nulla.
2 comments
E’ l’aver dimenticato ed estromesso Dio che toglie senso alla vita, relegandola ad un lungo o corto ciclo nascita-morte, non la necessità che abbiamo di Lui. L’ineluttabilità della spiritualità è come l’infiltrazione dell’acqua negli elementi, insopprimibile. E pur facendo lunghi giri, si torna sempre all’origine, ben rappresentato dalle tue riflessioni alle quali nemmeno mille lauree forniranno la conoscenza necessaria per una risposta certa
cara Franca, grazie per essere passata da queste parti, ti fermi per pranzo? Purtroppo stiamo dialogando su un tema senza fine ed è questo che mi “offende”. Certo tu cali l’asso citando Dio e questo dovrebbe tacitare tutto. Ci sto ma poi penso a un Papa di sinistra che ha rovinato la Chiesa portandola nel limbo del non detto, non giudicato, non capito, non chiarito ma tutto condiviso. Dio non è onnicomprensivo. Dio è un giudizio non paralizzante sulla vita. Dio è una presa di posizione che non ti paralizza perchè con il perdono e la redenzione ti permette di cambiare.aggiornare la tua posizione. Con l’attuale pontificato non s’è più capito cosa sia e dove sia Dio. E’ dappertutto quindi non è da nessuna parte. Volendo dire a malincuore una bestemmia, Papa francesco ha ammazzato Dio! Intanto considerato che sei a pranzo con me ti verso altro vino e apprezziamo il secondo. Tanto con questi ragionamenti, cara Franca, resta solo che ti dica che quel colore dell’abito che indossi ti sta veramente bene!
Comments are closed.