La vecchia sociologia distinta dalla nuova (che è peggiore) rappresenta uno dei passaggi più importanti nell’introduzione scritta da Elias al suo libro. Il testo a riferimento, come noto, qui ampiamente commentato, ha per titolo LA CIVILTA’ DELLE BUONE MANIERE.
In tutta onestà va detto che lo studio della lunga introduzione, da pagina 45 a 95 del testo, sgonfia “alla grande” l’entusiasmo iniziale che il lettore porta al ricercatore. Detto in altre parole, l’introduzione sortisce l’effetto opposto a quello che avrebbe voluto Elias.
Perchè accade questo, ovvero muore quella sacralità che circondava l’autore prima della lettura del suo libro?
Prima di leggere e studiare il testo LA CIVILTA’, ci si aspettava una ricerca sull’evoluzione comportamentale dell’uomo nel tempo. Tappa dopo tappa, si sarebbe potuto osservare il culto dell’evoluzione e dell’affinarsi nel comportamento. Invece tutto ciò NON è quanto si trova nel testo!
Elias apre l’introduzione con un’aspra battaglia ed è questo che lo “squalifica”
In questo scontro epocale, come se le riflessioni di Elias fossero state impedite da studiosi che l’hanno precedeuto ed “ostacolato”, si affermano diversi concetti.
Uno di questi concetti è la profonda distinzione che Elias propone tra la vecchia sociologia e la nuova.
La vecchia sociologia è quella del XIX° secolo, la nuova del XX° secolo.
Nell’800 (che poi in realtà la sociologia si fonda sugli studi a cavallo tra due secoli di Weber, Durkheim, Tonnies e Simmel) si affermò una sociologia di speranza verso il futuro.
Al contrario nel 900 (secondo Elias) la “nuova” sociologia si è concentrata sul momento , l’atto presente, perdendo la prospettiva di ampio respiro.
In realtà il ragionamento di Elias va corretto nelle date per quanto sia concettualmente giusto.
La vecchia sociologia, quella che gode della fiducia nel progresso tecnologico, espressione della nascente classe borghese, si colloca tra il 1890 e il 1960. Include quindi anche Parsons.
La guerra del Vietnam, quella che ha ucciso la fiducia nella società di Parsons, apre alla nuova sociologia, quella della crisi che si blinda nel singolo e momentaneo momento esistenziale.
Concetti che verranno ora approfonditi in altri studi qui pubblicati.