La TV italiana. RAI come droga per il pubblico.

by Giovanni Carlini
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Quella droga mediatica chiamata RAI, radio televisione italiana

In occasione del cattivo tempo nel centro Italia, la Rai ha dato il peggio di se stessa. Il motivo per un giudizio così netto e crudo, riguarda la copertura ossessiva che l’Ente televisivo di Stato ha sviluppato sull’albergo travolto da slavina in Abruzzo. Tralasciando il fatto umano, che ha la sua rilevanza, non si comprende il massiccio richiamo ossessivo che si è sviluppato. La sensazione è che si tratti di una manovra pubblicitaria. Pubblicità per la Guardia di Finanza in particolare, poi i Vigili del fuoco e l’Esercito. Sullo sfondo il governo, quello che avrebbe già dovuto indire le elezioni anticipate.

Nel momento in cui la RAI si perde nell’essere solo uno strumento di pubblicità così banale, come considerala attendibile?

Ad esempio, negli Stati Uniti sono stati conservati gli stessi corrispondenti che non hanno saputo capire la novità Trump.

Com’è affidabile e possibile un corrispondente estero se si limita solo alla critica verso la nuova amministrazione?

La direzione della RAI non ha compreso quanto saggio fosse cambiare i corrispondenti esteri sul posto.

Chi non capisce e sopratutto non vuole capire, cambi mestiere! 

Il problema è l’affidabilità. In effetti dietro alla RAI si sono accodate anche le reti Mediaset. In questo modo il tormentone nazionale si è completato senza garantire alcuna scelta. Contemporaneamente al dramma dell’hotel sotto la neve, il mondo ha vissuto! Donald Trump si è insediato alla Casa Bianca. In Europa ha preso forma la sostanza politica euroscettica. In Italia non si sa come trovare 3,5 miliardi di tasse/spese in meno, come richiesto dall’Unione Europea. L’opposizione democratica americana ha dato di matto nelle piazze statunitensi, sporcandosi per violenza e inconsistenza della protesta. Su questo specifico aspetto, non si comprende il nesso tra dialettica politica e le affermazioni delle “donne” americane di sinistra sulla vagina. Il virgolettato sulle “donne” è necessario considerando tali soggetti bipedi di genere femminile. Mancano gli interlocutori. Da qui la sinistra allo sbando in Italia come nella Ue e quindi negli Usa.

La RAI tutto questo non sa neppure che sia accaduto.

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