La solitudine nel pensarla diversamente dagli altri. Brexit, Trump, altro
La solitude è di colui che è solo. E’ ancora solitudine quella di chi la pensa diversamente dagli altri. Certo ci sarebbe da chiedersi il perchè il tizio sia “bastian contrario”. Lo sparti acque si trova nel modo di concepire la globalizzazione. Chi è sfavore della globalizzazione è solo ma coglie l’essenza dei fatti. Come ad esempio la traslazione della precarietà dal lavorativo all’affettivo. Da cui quel 43% di divorzi e il 60% d’abbandoni nella coppie di fatto. Sono concetti che pochi hanno saputo capire.
Qui c’è la copertina di uno dei più critici e taglianti libri d’analisi sulla globalizzazione. Una globalizzazione non analizzata come evento economico, ma qualcosa che scorre sulla pelle.
ESTRATTO DA UNO SFOGO DEL 2012. ….può essere che fra 45 minuti le proiezioni daranno vincente Hollande in Francia. Si tratta di un mio pronostico formulato molti mesi fa in anticipo su tanti osservatori. Ricordo quando previsi la rielezione di Bush al secondo mandato. Ero negli USA come corrispondente estero. Se anche stavolta la previsione è corretta su Holland, chi mi dice “bravo”?
In realtà non è stato votato uno di sinistra, ma un anti globalizzazione. Sarkozy era diventato l’espressione di un qualcosa superato.
Globalizzazione e delocalizzazione sono concetti arcaici sui quali troppi imprenditori, in ritardo, si stanno accanendo.
Del resto questa tendenza si confermerà ancora il 6 novembre negli USA, mandando a casa obama.
Ecco l’ingratitudine di un lavoro che ti porta a guardare oltre l’orizzonte del presente. Quando hai ragione, nessuno ha più il tempo di dirti qualcosa, perchè già impegnati nell’osservare oltre.
Buona domenica (6 maggio 2012). Tutti stanno guardano alla Francia, mentre potremmo ricevere una sorpresa dalla Grecia. Zitta zitta, manderà un siluro all’Europa. Pensieri nella solitudine di chi pensa liberamente vedendo di più e oltre. Questa però è anche una maledizione.
Giovanni