Un imprenditore solo. Studi aziendali per prof e sociologo, Giovanni Carlini
L’imprenditore è solo. Uno degli effetti della globalizzazione è la precarietà e la solitudine. Come effetto dell’articolo appena pubblicato (vedi in nota) molto interventi sono giunti per cui serve un approfondimento.
Particolarmente interessante è la lettera di Giusy che scrive:
Ho riletto stamani il tuo scritto che mi fa riflettere.
Ricordo mio padre. Ha iniziato come semplice mediatore. Girava tra i campi con lambretta e ambizione. Il commercio è rischio, chi non risica non rosica. Sono le solite frasi con cui sono cresciuta. Il suo coraggio fu Osare. Il suo percorso terminò nell’impianto di un’azienda di selezionamento grano con 150 silos.
Ecco il vero problema delle PMI oggi: il timore a osare. Viviamo un’epoca in cui sembra mancare qualunque certezza. La conseguenza è perdere la propria identità d’imprenditore ovvero l’assunzione del rischio.
Di fronte a questo stato di cose, si rende necessario RI-Educare. La rieducazione è necessaria per porsi positivamente di fronte alle novità. Tra queste c’è l’internazionalizzazione. Quanto costa un progetto d’internazionalizzazione? L’imprenditore oggi si trova davanti a una duplice scelta. Rischiare o restare fermo?
Se rischia vuol dire volare, rinnovarsi, osare, amando l’ impresa. Quindi i miei dipendenti, le mie radici. Allora divento un SAGGIO IMPRENDITORE.
Se Non rischio resto in posizione stagnante, aspettando la morte.
La domanda è: cosa vogliamo fare?
Grazie Signora Giusy. Vediamo di fare il punto.
Oggi l’imprenditore è un personaggio solo. E’ solo perchè vuole restarci!
La solitudine dell’imprenditore si spezza con la consulenza. Certo bisogna capire chi sia il consulente. Quello vero è un aziendalista. Non sto parlando di chi resta dietro una scrivania servendo decine di clienti. Il riferimento è per chi si sposta e vive in azienda per mesi e mesi. Questo è il vero consulente che lavora come temporary management. Dall’unione di questi 2 personaggi emerge un’interessante sinergia. Purtroppo gli imprenditori che ho visto in giro, sono di bassa-mediocre qualità. Sto cercando non il mito, ma gente in gamba. Chissà se ne trovo!
NOTA 1 – L’articolo a riferimento è stato pubblicato in questo sito il 23 settembre 2016.
Quanto costa l’internazionalizzazione per le PMI?
Uno delle maggiori preoccupazioni degli imprenditori è “quanto costa”. Una frase del genere indica la differenza tra un vero imprenditore e “gente che si arrangia”. Il vero imprenditore, il capitano d’industria, si chiede quanto rende un investimento, non quanto costa! Però di veri imprenditori ce ne sono pochi in giro. La povertà professionale imprenditoriale è uno dei drammi d’Italia. Da una palude del genere, al momento, non ci sono prospettive di rilancio. Si spera nel futuro. Sarebbe più saggio che fossero gli stessi imprenditori a cercare la loro riscossa intellettuale, morale e professionale. Per fare questo servono figure nuove in azienda, particolarmente carismatiche. Questi personaggi sono dei professionisti che collaborano con le PMI non più di 6-8-12 mesi. A volte anche 18 ma non oltre. Eppure sono temuti dagli imprenditori perchè sanno mettere a nudo l’azienda e la sua dirigenza. Nel corso degli anni, ho incontrato in Italia un gran numero d’imprenditori. Praticamente nessun vero leader. Che peccato, quanto mi dispiace!