Richard Sennett: Il concetto di secessione dell’uomo affermato
Si tratta della rinuncia alla guida della società con innovazione e aspetti ideali ma anche alla partecipazione attiva, da parte della classe agiata, che volge così al privato. Già Richard Sennett aveva anticipato la tendenza negli anni Settanta in un famoso libro (Ritorno al privato).
Da allora è stato un susseguirsi di commenti e studi sul fenomeno, fino a cristallizzarlo in questa definizione a opera di Robert Reich nel testo The Work of Nation. La secessione dell’uomo affermato. Perché la borghesia ormai proletarizzata in era globalizzata, si ritira dall’impegno pubblico? Zigmunt Bauman a pagina 50 del testo Voglia di comunità scrive: Oggi, questo atteggiamento è diventato la Weltanschauung della cultura dominante (..) L’atteggiamento distaccato, affermano Pountain e Robins, “sta usurpando l’etica del lavoro e si sta imponendo come mentalità dominante del capitalismo consumistico avanzato”. Distacco significa fuga dai sentimenti, dal caos dell’intimità vera e il rifugiarsi nel mondo delle relazioni occasionali, del divorzio facile, dei rapporti non possessivi.
Tutto quanto qui autorevolmente espresso, richiama un concetto di fondo: l’immaturità. La globalizzazione, ma ancora prima dagli anni Ottanta, con la crisi del sistema scolastico, non solo in Italia ma nell’Occidente, sono state immesse nel circuito sociale, intere generazioni sotto acculturate in balia delle emozioni più che dei processi cognitivi. E’ stato quindi tradito il concetto di BILDUNG che Richard Sennett ha definito nel libro “La cultura del nuovo capitalismo”. BILDUNG è l’idea che per non essere disoccupati serva studiare con diligenza partecipando alla vita sociale. Nel momento in cui, i nostri giovani sono disoccupati al 44,5% benché altamente formati, decade il concetto stesso di formazione che resta però valido nei paesi in via di sviluppo (India ad esempio) dove le giovani generazioni sanno di più dei nostri ragazzi occidentali.
Richard Sennett questi concetti li ha capiti e descritti senza però darci idee per ipotizzare una soluzione.
Questo impoverimento nella capacità di produrre idee, particolarmente manifesto in questi ultimi anni con il crollo verticale dei libri letti pro-capite (a vantaggio degli strumenti informatici e di uso smodato di internet) ha prodotto un sorta di sonno mentale da cui il massiccio ritiro nel privato. Del resto, tutta la crisi subprime non deriva da una generazione che ha studiato poco e non capito?