La scelta di consumo in ambito di studi per la sociologia e la psicologia del consumo, non è un argomento da poco. Come già affermato in precedenti studi sul tema e qui pubblicati, la scelta è stata studiata in base a due rivoluzioni di pensiero.
PRIMA RIVOLUZIONE DI PENSIERO PER LA SCELTA DI CONSUMO
Con questa scelta di dottrina ci si trova negli studi sul condizionamento e nella psicologia cognitivista dove il consumatore è spiegabile, in termini di scelte e comportamenti, in chiave razionale. Tutto ha una motivazione come causa-effetto. Le premesse di questo “uomo economico” per capire la scelta di consumo sono:
- sul mercato devono esserci delle alternative che esortano il consumatore a svolgere una scelta in modo tale che non torni a mani vuote a casa: deve spendere!
- i prodotti o servizi devono essere altamente differenziati e riconoscibili e questo per favorire la selezione e scelta del bene da acquistare;
- che si metta in moto un processo di scelta tale per il consumatore immagina e vede il prodotto collocato nella sua vita. Per far ciò il bene o servizio dev’essere capito e apprezzato (quindi spiegato) indottrinando l’acquirente che a quel punto considera validi e importanti gli aspetti tecnici della scelta. Mi spiego meglio. L’importanza tecnica del prodotto va spiegata perchè sia capita e valorizzata e quindi fidelizzato l’atto d’acquisto per le successive serie.
- il consumatore dev’essere indotto a muoversi per fasi, valutando progressivamente il processo d’appropriazione del servizio o bene.
Come si nota, il filo conduttore di quanto appena descritto consiste nell’esortare l’acquirente ad entrare in un percorso al termine del quale acquista e acquisterà ancora nel futuro. S’osservi quanto pesante è il condizionamento applicato.
SECONDA RIVOLUZIONE
Viene contestata la meccanicità della prima rivoluzione.
Il prodotto risponde al bisogno di gioco del consumatore, d’apparire, impersonare, essere e poi cambiare. Sfizio!
Il consumo nella nuova dottrina rappresenta un SISTEMA DI SEGNI.
CONCLUSIONE
Quanto affermato nella nuova dottrina appare più tagliato per la moda che per i pomodori acquistati al mercato.