La Regina Elisabetta II° di Gran Bretagna, stasera, 5 aprile 2020 ha parlato alla Nazione; è la quarta volta nella sua storia di regnante.
Tra i diversi concetti che la Regina ha voluto lanciare uno è particolarmente significativo.
E’ stato ricordato quando adolescente, la regina nel 1940, tramite Radio Londra ha rincuorato i suoi coetanei.
Impressiona come una persona possa parlare così spontaneamente di un lasso di tempo a noi “enorme” come dal 1940 al 2020.
E in effetti sono anni che la Regina ha vissuto ampiamente, perchè come già detto, aveva ben 14 anni quando i tedeschi bombardarono Londra.
Il pensiero mi rimbalza nella mente perchè ieri sera un imbecille mi ha dato del “vecchio” utilizzando una chat nell’esprimere concetti.
Nella chat ho spiegato a dei ragazzi le conseguenze di un calo importante del PIL nell’ordine del -10% in analogia al 2009 e parzialmente al 1986.
Ovviamente questi ragazzi e ragazze, benché giovani professionisti, non hanno la più pallida idea di che cosa stia affermando per quanto vissuto da me in presa diretta.
Come questi figlioli vedono me, io altrettanto mi interfaccio con la Regina d’Inghilterra che ha poco meno di 40 anni più di me.
Penso a quando leggo un libro di storia dove mi trovo a mio agio a partire dagli anni Sessanta, ma in questo sbaglio e me lo ha dimostrato la Regina stasera.
Dovrei allargare il periodo in cui mi trovo a mio agio a tutto il Novecento, quello è il secolo che rappresenta “casa”.
Al contrario la globalizzazione, iniziata nel 2001 con l’ingresso (funesto) della Cina nel WTO a novembre, è soggetta a riflussi importanti.
La globalizzazione ha commesso troppi errori ed è una stagione profondamente immatura perché non regredisca.
Ne consegue che gli ultimi 20 anni quasi non fanno testo se non in forma tendenziale, motivo per cui le grandi idee da sviluppare sono ancora custodite nei 100 anni del Novecento.
E’ questo che la Regina d’Inghilterra ci ha voluto dire.