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La produttività sulla busta paga. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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La produttività e la busta paga, proseguendo un ragionamento già qui aperto per un salario che riguardi la civiltà anzichè la sola produttività (questo è il terzo richiamo al tema).

Il Sole 24Ore, in data 6 marzo 2024 a pagina 26, nell’inserto Lavoro 24 pubblica un articolo dal titolo: Sulla riduzione dell’orario pesa il nodo della produttività, a firma di Cristina Casadei. Il quotidiano della Confindustria è stato qui molte volte criticato, in forma costrittiva, perchè tradisce la sua missione formativa appiattendosi alla funzione informativa allineandosi agli altri organi di stampa. Trattandosi dell’unico vero quotidiano economico nazionale, l’ambizione della testata dovrebbe essere molto più elevata rispetto a quella attualmente perseguita. Del resto formare il lettore con 10 righe in più, rispetto agli attuali articoli, non dovrebbe sconvolgere l’equilibrio degli spazi per quanto tale missione, attualmente, è affidata ai riquadri di spiegazione presenti in genere nei “pezzi” più importanti.

Dal Sole 24Ore c’aspettiamo di più non riuscendo a capire perchè il “potente” movimento sindacale non sia stato capace di creare un pari quotidiano, ad esempio “Il lavoro”, da confrontare a quello della Confindustria in stampa dal 1864. Si conferma la pessima idea della sindacato italiano e della sua faziosa attività.

Nella fotografia di copertina, si riporta un avviso d’assunzione per 17 dollari all’ora. La foto è stata scattata a Natale 2023 negli Stati Uniti, località Nevada.

Tornando al merito dell’articolo pubblicato dal quotidiano economico, come al solito, manca un dettaglio fondamentale. L’assenza di questo dettaglio spiega che il Sole 24Ore narra solo una parte della “verità”, esattamente il 50%.

La produttività del lavoro è una responsabilità del datore di lavoro, non del lavoratore.

Capiamoci!

Il dipendente “lazzarone” che se ne approfitta va licenziato a colpi di richiami. Seppellito da una “foresta” di richiami scritti, documentati e circostanziati, perde il lavoro senza alcuna trattativa di mesi da pagare per chiudere la vertenza. Questa storia del pagare mesi di paga per mandare via qualcuno non adeguato, rappresenta una devianza del sistema sindacale e giudiziario.

Ripristinato IL LICENZIAMENTO IN TRONCO o semplificate le procedure per allontanare chi non merita la dignità di un salario (problematica istituzionale) la produttività resta competenza del datore di lavoro. E’ bene che ognuno faccia il suo lavoro, compresa la magistratura, il sindacato etc.

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