La nuova normalità è il testo di un cartellone pubblicitario che mi è capitato di scorgere uscendo da Los Angeles verso est, in direzione delle terre alte e rosse. La nuova normalità che cosa vuol dire? Il cartellone inneggiava all’uso della cannabis.
La cannabis è una pianta che forse non da effetti allucinogeni al paziente o consumatore che sia, certamente però, apre la strada alle droghe leggere. Ecco uno dei motivi di replusione verso questo nuovo tipo di prodotto, imposto sul mercato del permissimismo.
Il patologico, ovvero la persona malata, ha un disperato bisogno di normalizzare la sua condizione di disagio intimo.
Da questa regola generale nascono quegli atteggiamenti tipici degli omosessuali che devono forzatamente osteggiare e mostrare un “qualcosa” che li caratterizza.
Una persona normale non ha bisogno di dichirarsi, vive semplicemente la sua vita senza particolari punte esibizionistiche.
Il day party per l’omessualità è stato inventato da soggetti che, coscienti della loro minorità esistenziale, cercano in ogni modo d’assomiliare alle persone normali.
Passando dalle patologie del comportamento con effetti sessuali (omosessualità) all’uso di droghe, lanciare il concetto DELLA NUOVA NORMALITA’ ricalca lo stesso schema. Ovvero una strada che riconosca “normale” chi non lo è.
Perchè siamo giunti a una crisi della società che si rifugia nel sognare, immaginare e nel non reale, inventandosi una vita tutta a sè come nell’uso/abuso del web?
In fondo il social (esiste un solo social spezzettato in diversi nomi come facebook etc..) è funzionale al distacco dalla realtà per immaginarsi “qualcosa d’essere”.
Tale distacco comporta il disertare le urne al voto, ad esempio. La dissociazione tra reale e immaginato porta direttamente al 42% di divorzi tra le coppie coniugate in Italia come al 45% negli Usa.
Ne consegue che è vietato sognare? assolutamente no! Certamente una vita di solo sogno o prvalentemene concentrata sugli “eroi” (vedi oggi il cinema) espone al patologico.
Il malato (non sarebbe tale altrimenti) è un soggetto che vive di meno rispetto ai normali, infestato da infezioni di ogni tipo e a scarsa capacità di vedere, capire, leggere, amare e gustare le vita. La stessa noia è una malattia!
E’ meglio essere nomali senza farsi invadere il cervello dalla cannabis.