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La nuova finanziaria: contrazione del welfare state

by Giovanni Carlini
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L’attuale governo ha varato una finanziaria che, senza spiegarlo, introduce un nuovo concetto: la revisione del welfare state.

L’attuale pro-tempore governo italiano, quello diretto da uno non eletto da nessuno (il renzi, già sindaco di Firenze) ha varato una legge di correzione dei conti pubblici dove, come al solito, non ne spiega il verso senso, ma cerca d’introdurlo nel paese. L’obiettivo è noto: ridurre le spese ma come? Sono stati attaccati gli enti locali e in particolare i Comuni, puntando a ridurne la spesa. L’obiettivo è semplice, anche se non dichiarato: ridurre lo standard di welfare stare corrente nel paese.

Non che questo non sia giusto, anzi, francamente solo vedere com’è gestito un pronto soccorso, fa venire la voglia di stroncare ogni forma di sostegno pubblico ad ambienti così degradati. Sarebbe saggio però che invece di discutere sotto traccia, l’argomento welfare stare, fosse invece aperto alla pubblica valutazione. Oltre il profondo e intenso degrado di un pronto soccorso (pagato da tutti i cittadini) c’è da considerare, ad esempio, che ogni studente costa allo Stato 6.500 euro/anno e alla famiglia appena 150 euro, a cui aggiungere i libri di testo. E’ possibile che una democrazia moderna possa scaricare sul pubblico ogni tipo di costo? Credo sia saggio rivedere gli standard di welfare state, in un moderno stato, aprendo la discussione e trovando liberamente un nuovo equilibrio, che per forza di cose non potrà che essere più dispendioso per le famiglie, ma questo è necessario e anche civile. Oltre al ribrezzo e alle troppe ore che si passa in un pronto soccorso, per quando mi riguarda, osservo anche uno “stravaccamento” negli studenti, le cui famiglie è giusto-corretto partecipino alla spesa in forma significativa, oppure si abbassino i livelli generali del servizio reso (anche questa potrebbe essere una soluzione).

Oggettivamente preferisco che si alzino i livelli degli standard di servizio pubblici, ma non più nell’incoscienza di una spesa pubblica che è spreco. Il welfare state italiano va rivisto e trovato un nuovo accordo sociale, solo che l’attuale governo pro-tempore, non ha il coraggio di dirlo, ma sottobanco cerca di farlo, confermando la sua inadeguatezza al ruolo. A quando un nuovo e valido governo votato dagli italiani per discutere della qualità della nostra democrazia?

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