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La Nota integrativa come potere di spiegarsi. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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La Nota integrativa rappresenta il cuore pulsante del bilancio o più precisamente, come indicato nel Codice Civile, libro V° all’articolo 2427 il criterio di redazione adottato per redigere il documento contabile applicato a tutti i valori contenuti. In tutto si tratta, a norma di legge di ben 30 criteri a cui s’aggiungono 12 già prescritti del precedente articolo 2426. Complessivamente  almeno 42 analisi da sviluppare al fine di rendere il documento contabile di fine anno leggibile e trasparente.

In linea di massima una nota integrativa è suddivisa in 4 parti.

La prima sottolinea in particolare la volontà dell’impresa d’essere continuativa nel tempo ovvero che “c’è una storia” per l’azienda e quindi un mercato da servire. Si tratta di un punto importante. Vuol dire che nonostante le eventuali e possibili perdite registrate nel passato l’azienda “vede” di fronte a se la possibilità di restare sul mercato con profitto. Questo criterio si chiama “della continuità”.

E’ compito della seconda parte della Nota integrativa richiamare i criteri di redazione, voce per voce, in particolare riguardo alle poste delle immobilizzazioni immateriali e al loro ammortamento prima di qualsiasi distribuzione del reddito e qui il riferimento corre in particolare ai costi di ricerca e sviluppo che rappresentano la base per il lancio di nuovi prodotti o la manutenzione degli stessi in termini di migliorie d’apportare all’estetica e funzionalità finale.

Nella terza parte della Nota, certamente la non meno importante area di studio, sono analizzate le diverse voci di bilancio da cui è possibile aprire successivamente, riflessioni sui seguenti aspetti:

  • la crescita a analisi dei ricavi;
  • studio della redditività;
  • descrizione della solvibilità individuando le parti del patrimonio netto.

Infine la quarta e ultima parte della Nota risponde a specifiche domande poste dalla ritualità della legge quali:

  • impegni assunti dalla Società in termini di fidejussioni;
  • compensi agli amministratori;
  • il corrispettivo riconosciuto alla società di revisione del bilancio.

Dall’insieme del documento è sempre saggio leggere con molta attenzione quando scritto. Ad esempio si legga questa precisazione: emergono aspetti interessanti che sono:

  • l’apparente contrazione dei costi di ricerca e sviluppo che sono effettivamente aumentati non traspare dallo schema indicato nella Nota perché celato dalla compensazione derivante dagli ammortamenti. Citando testualmente pagina 9 della Nota; la voce di “Costi di sviluppo” pari a “x” è alimentata dalle capitalizzazioni in progetti a carattere tecnico, aventi durata e beneficio pluriennali e per le quali s’avranno risvolti applicativi nelle nuove produzioni. Nel corso dell’esercizio s’è incrementata rispetto all’esercizio precedente principalmente per effetto dell’entrata di nuovi sistemi e svariati progetti precedentemente iscritti nelle immobilizzazioni immateriali in corso; tale incremento è stato pienamente compensato dall’effetto degli ammortamenti.
  • successivamente emerge anche come l’impresa abbia ampliato la sua capacità produttiva acquisendo un capannone e successivi impianti;
  • nell’ambito dell’attivo circolante le rimanenze di magazzino sono in forse incremento;
  • i crediti sono limitati ad anni 5 come tempo d’attesa;
  • le disponibilità liquite in incremento;
  • il patrimonio netto in contrazione avendo coperto le perdite da esercizi precedenti;
  • i debiti verso fornitori in incremento;
  • la produzione e di conseguenza i costi per acquisto materie prime in crescita;
  • anche i costi per servizi sono in evoluzione;

Nel complesso l’impresa ha recuperato le perdite ed è avviata a riprendere quella posizione del mercato che mai è venuta meno.

Per leggere un bilancio serve sempre studiare bene e prima di tutto la Nota integrativa.

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