La non risposta rappresenta un atteggiamento diffuso.
A Milano c’è una società con diverse sedi in altre città sempre della Lombardia. Quest’azienda stipula contratti con pagamento a “60 gg fine mese”. Puntualmente giunti a scadenza non viene effettuato il pagamento. Attesi 10-15 anche 20 giorni si osa scrivere una email all’amministrazione che ovviamente non risponde. Quindi si telefona e la risposta è: ….ma Lei ha scritto ieri!
Passano i giorni dalla telefonata e nulla si sa.
Ebbene “imprese” di questo tipo o licenziano il personale amministrativo o devo chiudere i battenti perchè non possono restare sul mercato. Il riferimento ovviamente non è affatto teorico trattandosi di un “caso aziendale” ormai inserito nelle lezioni d’organizzazione aziendale e ampiamente discusso con gli studenti portato come esempio negativo.
Non è finita.
Sempre a Milano c’è un avvocato molto noto nell’ambiente e attivo da decenni. Anzi, questo legale non è solo un avvocato ma anche un professore. A lui si deve l’introduzione in Italia d’alcune procedure. Questo soggetto, per quanto da molti anni serva la stessa clientela se riceve un’email dal cliente che chiede un consiglio dopo 3 mesi risponde che è “seccato” dalla pressione applicata per avere una risposta! Probabilmente siamo in presenza di figli di un Dio maggiore che non si degnano di rispondere se non dopo 3-4 mesi. Con questa gente che ci vuoi fare? viene da pensare. Perchè hanno ancora clienti soggetti di questo tipo e non hanno chiuso l’attività?
Anche quest’avvocato è stato inserito nell’elenco dei casi aziendali negativi ampiamente presentati e discussi in aula con gli studenti.
Senza ombra di dubbio è pubblicità negativa per l’impresa e l’avvocato, ma qui si vuole “denunciare” una cultura della maleducazione. Il mercato non può e deve avere soggetti ed Enti di tale basso livello in attività. La non risposta anche quando s’invia un curriculum, indica un’offesa all’utenza e un segnale di cattiva gestione. Bisogna restare lontani dalla non risposta.