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CULTURA

La non identificazione del cliente nel prodotto, perchè massicciamente reclamizzato da modelle d’altra cultura, razza e somaticamente diversi, è un problema reale che non si vuole discutere per censura.

Tradotto in termini più diretti, se l’Occidente è composto al 95% da persone dello stesso gruppo etnico, perchè gli schemi pubblicitari propongo al 70% modelli d’altra estrazione etnica?

La netta sensazione è che chi vende pubblicità, non sia particolarmente preoccupato dei volumi di vendita ma di perseguire assetti ideologici tutti suoi e di parte per diffondere una mescolanza di razze e culture che si vuole particolarmente vivace in Occidente, ma non nelle altre otto culture che completano il pianeta Terra.

Ovviamente il fenomeno di devianza, associato alla rappresentazione pubblicitaria del prodotto, si riscontra solo in Occidente. Infatti questo storpiare l’immagine di consumo, per scopi ideologici, rappresenta una patologia tutta e solo Occidentale.

Che le modelle o i ragazzi che si prestano a questo lavoro, abbiano una varietà di rappresentazione nessuno lo pone in questione, è l’esagerazione che lascia perplessi e la monocultura che sia solo l’Occidente a farsi carico d’etnicità diverse; da qui nasce la non identificazione nel prodotto e il suo mancato consumo.

A questo punto è bene sintetizzare i concetti espressi:

a) nulla osta alla varietà di genere e gruppo etnico nella presentazione commerciale, ma senza l’esagerazione;

b) ciò che impressiona è il totale sganciamento dall’obiettivo del mondo pubblicitario che passa da sostegno alla vendita alla militanza ideologica incurante degli effetti nei volumi di vendita del prodotto. In pratica stiamo pagando un qualcosa che non è finalizzato al miglioramento dei conti delle imprese, il che andrebbe bene se cogliesse anche i malati di tumori, di malattie nervose etc per quanto non di moda!

c) la non identificazione nel prodotto da parte del cliente è un concetto che è stato completamente trascurato pur trovando la sua ragion d’essere in quei personaggi (pagati a prezzo d’oro) che sponsorizzano il prodotto.

A ben guardare i volumi di vendita sono tutti in contrazione, chissà come mai oltre all’inflazione.

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