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La libertà di potersi esprimere anche in disaccordo. I fatti recenti di Como

by Giovanni Carlini
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La libertà di potersi esprimere anche in disaccordo. I recenti fatti di Como strumentalizzati a danno della democrazia.

La libertà di potersi esprimere in una società evoluta NON è un valore della globalizzazione. Nell’attuale periodo storico, caratterizzato da una cappa di uniformità e monotonia di pensiero, esprimersi fuori dal coro è un fatto da censurare. E’ quanto emerge dai recenti fatti di Como, in Italia. Che cosa è accaduto? In una riunione pubblica, su un tema specifico molto controverso, (l’immigrazione e le sue conseguenze) dei ragazzi hanno osato esprimersi in forma diversa. Tutto qui.

La tecnica d’espressione utilizzata è stata quella del proclama. In effetti la comunicazione si sarebbe potuta gestire meglio. Anzichè “proclamare”, sarebbe stato più efficace uno stillicidio di domande e osservazioni, puntualmente sviluppate nei diversi passaggi discussi nella riunione. Certo, seguendo quest’ultima procedura, la libertà di potersi esprimere fuori dal coro, avrebbe coinciso con il sabotaggio dell’incontro. Ciò non è accaduto e neppure c’è stata violenza verbale quanto fisica. Escluso il sabotaggio e ogni forma di violenza possibile, si può sapere di cosa stiamo discutendo? Cosa centra la DIGOS (polizia politica) e quindi la Magistratura?

Ridicoli sono gli interventi delle “più alte cariche dello Stato” per non parlare di quelle di partito (il caso Renzi). La libertà di potersi esprimere in disaccordo e in assenza di violenza e sabotaggio, resta un valore della democrazia. Del resto in Parlamento non è forse una forma di sabotaggio particolarmente grave il presentare migliaia di varianti a una legge per ostacolarla? Mi sfugge il termine preciso delle diverse prassi parlamentari di danneggiamento e sabotaggio nella discussione dei progetti di legge. Credo sia ostruzionismo e il presentare una valanga d’emendamenti al progetto di legge. Cosa richiede un’indagine, i fatti di Como o l’ostruzionismo parlamentare?

La questione sull’immigrazione. Dichiarasi non favorevoli all’immigrazione clandestina è diventato un reato in Italia? Contrastare lo jus soli come atto privato d’interesse di un partito politico ben preciso (reclutamento voti) e il riferimento è al Partito democratico, ex PCI, è un atto contrario alla democrazia?

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2 comments

sara Di Bona 1 Dicembre 2017 - 11:48

L’ approccio è discutibile, sia per l’ ingresso in assenza di invito, sia per la forma dell’ esordio, ma in ogni caso non è stato un atto di violenza, nè, come sostiene la sinistra, quel ” proclama ” abbia avuto i connotati di ” apologia del fascismo “.Del resto, ci son le immagini del video a confermare quanto realmente sia accaduto. Hanno persino dichiarato che il gruppo ha ” infangato la Costituzione “, cioè, attribuiscono ad altri ciò che hanno fatto loro finora.E che protagonisti dell’ accaduto siano stati giovani di estrema destra è stato per loro motivo per accanirsi con tutto il loro livore contro la violenza di un inesistente fascismo, non considerando che la vera violenza oggi si coglie nella soppressione dei diritti ai cittadini, nel loro continuo blaterare contro le fake news, nel volere a tutti i costi far passare una legge, come lo ius soli, che gli italiani respingono a maggioranza, per non parlare degli stessi immigrati e centri sociali che devastano intere città e incendiano le macchine degli Italiani. Ma su queste violenze tutto tace, forse perchè gli immigrati sono le loro ” risorse ” e i centri sociali di sinistra. Tutto va bene così, per questa sinistra immigrazionista e dal politicamente corretto.

Giovanni Carlini 1 Dicembre 2017 - 15:03

a me non pare che l’incontro si sia svolto in un salotto privato tra soli amici parlando di fatti privati. Al contrario in una sede che forse non è pubblica ma certamente accessibile, dove non si entra con invito e si stava parlando di politica nazionale e sociale (rileva sociale) quindi dov’è l’abuso di proprietà?

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