La finanza agevolata è sempre stata un aspetto difficile per le PMI.
Per finanza agevolata s’intendono i finanziamenti concessi dallo stato, Ue, Regioni alle imprese.
A volte questi fondi sono a “a fondo perduto” solitamente a tasso zero o simile.
Per essere richiesti questi fondi richiedono “burocrazia”. Poi ci sono i controlli.
Tutte motivazioni che ostacolano un corretto accesso alla finanza pubblica. E’ qui che si valuta un buon direttore amm.vo!
In effetti il rapporto con la finanza agevolata da parte delle PMI è difficile.
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La finanza agevolata difficile rappresenta una menomazione per il sistema industriale. Si tratta di uno strumento finanziario d’origine governativa, ma anche UE e locale, per sostenere le aziende. Purtroppo ha una serie di problemi. Serve una burocrazia per chiedere i fondi. Spesso questi non sono a fondo perduto, ma normalmente a zero interessi. Non è finita. Comportano anche dei controlli invasivi piuttosto duri. Va anche detto che molte imprese hanno chiesto e ottenuto i fondi, ma non spesi come dovuto. Questa è tutta la vicenda. Risultato pratico, siamo un presenza di una leva finanziaria scarsamente utilizzata. Ergo abbiamo un esercito d’aziende che hanno qualcosa da nascondere, che preferiscono non far vedere o capire.
Questo è lo stato dell’arte, in forma crudele, nel comparto della finanza agevolata per le PMI.
Immaginare che i controlli cessino e si riducano non è realistico. Anche perché gli abusi sono diffusi. Per abuso s’intendono imprenditori che NON hanno speso il denaro affidato come previsto. Sul piano della burocrazia, per richiedere i fondi, serve smetterla di lamentarsi. La finanza agevolata per essere gestita necessita di personale sensibile e preparato. Questi possono essere anche i responsabili del settore amm.vo oppure professionisti. Qui si misura lo spessore del direttore amm.vo dell’azienda! Il consiglio che emerge da queste righe è d’affidarsi a consulenti aziendali. Spesso questi personaggi sono remunerati a ottenimento del bando. In altri casi, con uffici più articolati e complessi, si paga un importo d’ingresso, 2,5-3.500 euro.
Nel caso di finanziamenti fino ai 100mila euro, lo studio di consulenti si accontenta del primo versamento. Per valori successi, come ad esempio 300mila euro, oltre la quota d’ingresso c’è anche un 2-3-4% a ottenimento fondi. Significa che lo studio professionale per far ottenere un finanziamento all’azienda di 300mila e più euro richiede:
- un valore per iniziare la pratica pari a 3mila euro;
- un valore del 2-3-4% di quanto stanziato a ottenimento del bando.
Questi importi possono o no essere inclusi nel piano ammortamento, dipende dal bando. La restituzione avviene nell’arco di molti anni, spesso 8 con zero interessi o un valore molto basso. Purtroppo il fondo perduto è raro, ma esiste ancora.
Il tempo di sviluppo della pratica solitamente richiede 3-4 mesi. Con questo denaro l’azienda sostiene un consulente aziendale. Questo consulente lavora su un progetto. Ad esempio raddoppiare il fatturato!
W la finanza agevolata. [/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]