La cultura alla diseducazione è una costante dell’era globalizzata. Un’era che invita alla fretta e quindi alla superficialità purchè si consumi a ogni costo. Ecco il punto debole della globalizzazione: il consumo acritico, quello fatto per esistere. Con queste premesse si forma la cultura alla diseducazione.

Sull’argomento specifico è stato già scritto un precedente studio indirizzato contro la società Apple. In questa seconda riflessione si desidera cogliere un altro aspetto. Lo spunto proviene da una studentessa prossima all’esame di maturità. La ragazza non è provvista di computer. Al posto del computer usa il cellulare.

In pratica la figliola è convinta che un telefono possa bastare per le sue necessità formative.

Come mai ci sono in giro persone che confondono un telefono con il computer? Chi ha trasmesso la cultura alla diseducazione in tal senso?

Certamente è colpa del “prezzo d’acquisto del telefono”. Quando un apparecchio telefonico lo si paga anche 900 euro, qualcosa non funziona. Vuol dire che c’è una truffa sottostante. Il telefono che svolge anche le mansioni di macchina fotografica? Ecco perché ci sono pessime immagini in giro! Non è del tutto vero ma quasi. La macchina fotografica costa tempo e fatica per la messa a fuoco rispetto il banale telefono che comunque scatta.

Con la ragazzina il problema si fa grave spiegando concetti di contabilità con file di excel. Il cellulare ovviamente passa sulle caselle di excel senza poter leggere le formule. Non solo, ma il telefono limita enormemente la visibilità dei documenti in discussione. E’ da chiarire come la mancata visualizzazione del concetto ne impedisce la comprensione.

Guardare in piccolo vuol dire non capire.

In effetti la comprensione in era globalizzata richiede più tempo rispetto agli anni precedenti il 2000.

Per capire un concetto fino al 2000 era richiesta una riflessione di 5 giorni. Oggi la “comprensione” richiede un asse del tempo tra gli 8 e i 12 giorni. La responsabilità per questa cultura della diseducazione ricade sull’uso/abuso del web e la confusione tra cellulare e computer.

Peccato avere una generazione frettolosa che capisce di meno. 

L’immagine di copertina si riferisca a qualcosa di pronto-fatto nell’illusione del facile. La seconda immagine, qui allegata nel testo, fa riferimento alla completa superficialità di governo in Danimarca, narrato da un serial televisivo su Netflix.

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