La croce keynesiana parte 2. Lezione 8 di macro da parte del prof. Giovanni Carlini. Successivo al calcolo del PIL la croce di Keynes.
La croce keynesiana parte 2 completa uno studio già avviato e qui pubblicato come lezione 7. Eravamo rimasti alla distinzione tra spesa programmata e reale, alla definizione dell’equazione e all’inclinazione positiva della curva.
La curva positiva indica che a un maggiore reddito corrisponde una spesa programmata più elevata. La pendenza è misurata dalla PROPENSIONE MARGINALE AL CONSUMO (PMC). Si rammenta che la propensione calcola l’aumento di E (spesa programmata) alla crescita del Y (reddito). La comprensione della funzione E rappresenta il primo passo per capire la croce keynesiana.
Un secondo passaggio di comprensione è quando il sistema è in equilibrio. Questo avviene quando la spesa effettiva è pari a quella programmata. In questo caso Y = PIL, il che vuol dire che Y = E. Si tratta di una condizione dove tutte le aspettative degli operatori sono soddisfatte. Ciò è rappresentato da una curva a 45° nel piano d’assi cartesiani.
La curva E, inclinata di 45°, prima o poi incontrerà un’altra curva che chiamiamo linea di spesa: in quel punto si ha l’equilibrio. Qui è necessario sfatare un mito. Il punto d’incontro tra le due curve, assomiglia molto di più a un punto di pareggio studiato in ragioneria, che a una croce. LA CROCE KEYNESIANA E’ DETTA “CROCE”, MA IN REALTA’ SI DISEGNA COME UN BREAK EVENT POINT. In effetti, quando nel 1953 Alvin Hansen, spiegando Keynes, disegnò questa croce, la chiamò “diagramma a croce diagonale”.
Il punto critico del modello, come visibile nelle grafiche sono le scorte. Quest’ultime influiscono sul livello di produzione colpendo il livello generale del reddito e quindi, infine, l’economia che si muove assestandosi.
Un punto fisso nel modello della “croce” è che il moltiplicatore della spesa pubblica sia pari a 1. Per la comprensione della relazione moltiplicatore/croce, si rinvia alla lezione 9 di macro.
Prego esaminare le grafiche qui indicate:
La foto di copertina a questo articolo, la croce keynesiana parte 2, riguarda il bisogno di studiare il dettaglio anzichè il quadro d’insieme. Ecco perchè viene rappresentato un aereo nella sua struttura anzichè disegno esteriore.