La crisi e’ un’assenza di prospettive che si concentra nell’impresa padronale
La crisi è un’assenza di prospettive. Questo sempre! Non si è in crisi perché manca fatturato o ci sono troppi insoluti. Lo stato di difficoltà emerge perché non si sa più che cosa fare. Quasi quasi, la crisi fa rima con disperazione. Ecco motivati tanti (troppi) suicidi tra gli imprenditori. Esaminando i diversi tipi d’aziende nell’affrontare le crisi, l’impresa padronale è quella che soffre di più. Questo perché non è strutturata nella presenza di manager. Quindi mancano figure professionali in grado di capire cosa stia accadendo. Essendo tutti familiari, non hanno la capacità di risposta alle difficoltà e d’influenza sull’imprenditore. Ne consegue che lo stato di crisi in una società padronale è sempre grave.
L’impresa padronale in crisi è come un’incendio senza pompieri o acqua.
La capacità di reazione cambia, ma non si risolve nell’impresa di mercato. In effetti a questo livello s’inizia a organizzare delle risposte. Non solo i manager, ma i consulenti sono più presenti nella gestione d’impresa. Ciò non toglie che grandi compagnie falliscano. Questo accade anche ovunque, perché la crisi è un’assenza di prospettive. La fantasia, la creatività e l’immaginazione sono sempre qualità rare.
La crisi è un’assenza di prospettive sopratutto dove manca un piano di marketing. Qui il dissesto diventa drammatico. Il motivo risiede nella non capacità di un quadro della situazione chiaro. Ovvero una posizione aziendale definita prima della crisi. Mancando le basi pre-crisi, la gestione della stessa diventa veramente difficile. Qui l’azienda muore, indipendentemente che sia o no padronale. Ecco che la presenza di un piano di marketing e di un management, aiuta nella risoluzione delle crisi aziendali. L’imprenditore è sempre più o meno lo stesso in ogni tipologia d’azienda. E’ il supporto alla sua figura che cambia radicalmente il quadro della situazione.