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La crisi della siderurgia. Studi Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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La crisi della siderurgia: carenza di fantasia e creatività come del resto in tutta l’industria italiana.

I commenti che si possono sviluppare nei confronti della siderurgia italiana, non sono diversi per i restanti settori industriali.

Ad esempio, possibile che ancora non si è riusciti, nell’industria automobilistica, ad usare il tetto della auto per generare energia solare?

Si nota una generalizzata carenza di fantasia in tutti i settori. In realtà, più che fantasia la parola corretta è RICERCA & SVILUPPO.

Come si lancia un processo di ricerca? 

Servono almeno 2 ingegneri o ricercatori. Il primo del settore specifico, l’altro che sia almeno elettronico o informatico. Dal lavoro congiunto dei 2 tecnici, emergono delle soluzioni che vanno confrontate con un responsabile di marketing. Ecco che il team di lavoro in ambito di Ricerca è formato da 3 analisti: 2 ingegneri e 1 di marketing. A questa squadra di teste d’uomo s’aggregano un paio d’apprendisti o personale di staff per le diverse ricerche da svolgere. Significa che ogni cosa scritta nel mondo, sui diversi argomenti andrà “catturata”, tradotta e catalogata. Questo vuol dire che anche il lavoro dei 3 specialisti andrà tradotto e catalogato. Ne consegue che appena è stata trovata la soluzione (una delle tante di un iter continuo) andrà brevettata.

Il brevetto costa tra i 7 e i 5mila euro e vale per 36 mesi su 170 paesi nel mondo. In forza del brevetto, il responsabile di marketing agisce come internazionalizzazione. E’ palese che come la scoperta sia stata fatta e applicata nel ciclo produttivo nazionale, va anche diffusa (non nei dettagli) nel mondo.

Tutto questo raramente viene svolto nell’industria nazionale. Nel dettaglio emergono gli estremi per definire la crisi della siderurgia. In questo settore si fondono pezzi di ferro per produrne d’acciaio che come tali vengono venduti. Nulla di più o di meno.

La crisi della siderurgia, così definita acquista il senso e lo spessore di una crisi culturale ed esistenziale.

E’ chiaro che le aziende prive di questi processi chiudono! 

Si può affermare che la crisi della siderurgia italiana e occidentale sia culturale. Mancano quelle idee, concetti e sistema d’idee che dovrebbero giustificare una qualità di vita. La nostra. Non è vero che “siamo dalla parte sbagliata del mondo” come qualche manager della siderurgia afferma. In realtà, limitando i processi di ricerca & sviluppo abbiamo limitato la nostra cultura industriale.

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