La crisi debitoria di questa estate 2018 capace di spazzare via l’Italia dalle Ue il che, tutto sommato, non è un male.
La crisi debitoria in corso di sviluppo per l’estate 2018 non è frutto di allarmismo. La proiezione è d’espellere l’Italia dal sistema monetario “euro” il che, onestamente, non è poi che sia un gran male. Detto in altri termini, che il nostro paese se ne vada o sia cacciato, comunque è saggio che torni alla lira. Sulle motivazioni di questa riflessione si rinvia a scritti famosi come “La dollarizzazione della lira” già pubblicati in più edizioni dal 2001.
La forza scatenante di quella che possiamo chiamare la crisi debitoria 2018 è appunto il debito. Mai negli anni della storia dell’uomo, è stato accumulato così tanto debito pubblico e privato. Si tratta di un fatto nuovo e originale che non lascia presagire nulla di buono. Stiamo soffocando sotto un mare di debiti dove manca la produzione di nuovo. La globalizzazione non ha prodotto nulla, appoggiandosi (schiacciandosi) sulla sola informatica. In mancanza d’innovazione e invenzione, il debito dilaga anziché rappresentare incremento di liquidità per la produttività. Scoppia la crisi (chiamata anche bolla del debito).
Quali le soluzioni per la crisi debitoria? certamente è stato criminale applicare il teorema di Miller-Modigliani. Questo teorema esorta al disinteresse per il livello d’indebitamento delle imprese a patto che il ROI (il rendimento) sia superiore al costo del denaro. Concettualmente potrebbe anche stare in piedi una buffonata di questo tipo, a patto che l’applicazione sia moderata e strategicamente collocata. Così non è stato.
Per gli studenti che seguono queste riflessioni, il ROE misura il rendimento del capitale proprio in azienda. Diversamente il ROI calcola il rendimento di tutto il capitale investito nell’impresa (proprio più altri).
Veniamo al dunque, che si fa? Qualcuno parla di ritorno al Medio Evo. Una prospettiva che non è del tutto da scartare considerando i guasti commessi dalla globalizzazione del tipo che tutti i nodi giungono al pettine. Nel mondo abbiamo persone troppo giovani in posizioni di comando carenti di esperienza.