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La Corte dei Conti deve addebitare a Mattarella e Renzi una legge sbagliata

by Giovanni Carlini
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La Corte dei Conti eleva addebiti per danno subito dallo Stato. Quanto costa una legge sbagliata?

E’ stata fatta una legge elettorale. Questa norma giuridica è considerata, oggi nel 2016 “sbagliata”. Quanto costa l’iter di formazione di una legge di Stato? Perchè quando si dichiara unanimemente errata una norma non se ne imputa la responsabilità da parte della Corte dei Conti? Qualcosa non funziona!

Attualmente, a dicembre 2016, c’è una legge elettorale nota come “italicum”. Quest’assetto giuridico non è oggettivamente applicabile. Non lo è perchè è nata senza considerare il Senato. In pratica è stata fatta una procedura considerando scontato che uno dei due rami del Parlamento sarebbe morto. Ovviamente si tratta di una superficialità che coglie in pieno il governo, parlamento e il Capo dello Stato. E’ palese che è stato arrecato un danno al Paese. Perchè la Corte dei Conti non interviene?

Oggettivamente le variante alla legge italicum corrispondono a un lavoro del Parlamento pari a 15 giorni. Come noto, l’attuale Presidente della Repubblica, non ha voluto seguire le indicazioni dell’elettorato espresse il 4 dicembre. Qui nasce anche una responsabilità politica a carico del Capo dello Stato.

C’è poi anche un altro aspetto. Il Senato è eleggibile con una legge proporzionale. La Camera con un premio di maggioranza che non c’è anche al Senato. Ovviamente anche questo aspetto sarebbe stato sanato con appena 2 settimane di lavoro parlamentare. E’ bene precisare quanto democratico sia il sistema proporzionale. Tale criterio cerca di replicare in Parlamento, esattamente la percentuale di voti ottenuti dai partiti. Questa “fedeltà” di rappresentanza va corretta con 2 strumenti:

  • sbarramento a un valore definito (ad esempio il 5% al di sotto del quale non si ha rappresentanza parlamentare)
  • senza correttivi, il proporzionale tende all’ingovernabilità in presenza di molti partiti. E’ la storia della Prima repubblica. Sarebbe saggio applicare un premio a chi si unisce in lista e un altro premio a chi ottiene più voti. Il rischio è però un eccesso di “premi”.

Questa è la panoramica che ha paralizzato lo Stato Italiano procedendo su strade non volute dal Paese. A chi addebitiamo la responsabilità?

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