Italia del Seicento, scritto da Indo Montanelli e Roberto Gervaso. Un testo di storia giornalistica composto da 422 pagine. Inizia con questo studio il riepilogo, per blocchi, del testo, una sorta di riassunto commentato.
L’iniziativa è certamente a favore degli studenti, ma in realtà per le persone mature care alla riflessione.
Solo apparentemente Montanelli è per tutti, quasi come Alberto Sordi fu comico solo come sistema di presentazione delle scene ma profondo e intenso nella critica.
Sordi scelse l’ilarità per un commento della società italiana degli anni Cinquanta-Settanta. Montanelli ha scelto il linguaggio giornalistico per discutere di storia d’Italia.
A seguire una successione di punti tratti dalle prime 50 pagine del testo L’Italia del Seicento.
- L’Italia del Seicento è un pease povero che si nasconde dietro la maschera del barocco;
- la pace di Cateau Cambresis (2 e 3 aprile 1559) finalmente consegna la pace alla penisola italica divorata da guerre di ogni tipo. La località si trova a 20 km a sud-est della città francese di Cambrai (in faccia al Belgio) – Alta Francia, dipartimento nord;
- il nuovo padrone dell’Italia del Seicento è la Spagna che ci resterà dal 1560 al 1715. Gli spagnoli considerano come una colonia la Sicilia, Napoli e il suo regno, la Sardegna e applicano un presidio in Maremma. Di veramente italiano resta solo Venezia;
- Emanuele Filiberto di Savoia è solo un duca che sposta la sua residenza da Chambéry (in Savoia) a Torino attraversando le Alpi;
- Filiberto di Savoia lotta aspramente, ma anche in forme subdole, tra francesi e spagnoli, per avere il controllo di Saluzzo e Monferrato, senza riuscirci in forma definitiva;
- nel 1580 muore Filiberto di Savoia lasciando l’impresa di formare un Regno al figlio Carlo Emanuele 1°;
- Milano è il ducato degli Sforza e Visconti. Entrambi ci hanno provato a controllare e unificare l’Italia senza successo. Per di più e ancor peggio, Milano ora è solo una colonia da sfruttare a favore degli spagnoli;
A seguire la puntata 2. Il prof