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Insegnante inclusivo o divisivo? Concetto errato

by Giovanni Carlini
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Insegnate inclusivo che sta molto attento a non turbare il quieto vivere delle diverse credenze degli studenti e famiglie o divisivo che afferma concetti di base condivisi o no dalle famiglie e studenti?

E’ la domanda che si pone un insegnante prima di sostenere l’esame per ricevere la conferma e l’immissione in ruolo nel ruolo di docenza.

Purtroppo la Scuola racconta balle, è in crisi di valori ed esempi, per cui i concetti vanno interpretati.

Il binomio inclusivo o divisivo è sbagliato. Il docente dev’essere VERO, verificabile e documentato!

Quindi insegna chi è in grado di RAGIONARE alla luce della scienza, della realtà e del pensiero documentato.

Ad esempio se avessimo degli studenti russi in classe gli raccontiamo che è l’Ucraina ad aver invaso la Russia? Assolutamente no!

Peggio ancora (caso molto diffuso) se dovessimo avere studenti islamici trasformiamo il Natale cristiano nella festa della neve? Anche in questo caso assolutamente no! Va licenziato quell’ insegnante/preside che per essere inclusivo ha modificato la realtà falsando il quadro di riferimento.

Il Natale è un valore cristiano e Occidentale. Una scuola Occidentale si comporti come tale e sia vicina al senso culturale che vuole esprimere; gli altri, da altre culture, se sono per loro libera scelta emigrati da noi s’adatteranno. Anzi a dir la verità non dovrebbero essere nelle nostre scuole minori o studenti che non appartengano a famiglie immigrate clandestine o in assenza di regolarità di soggiorno.

Ogni studente costa allo Stato e quindi alla comunità, 6.900 euro/anno; un concetto che va ricordato!

Concludendo è pessimo quel “docente” che si pone come ripetitore di concetti vuoti nei quali non ci crede neppure lui.

Gli studenti non sono affatto sciocchi e capiscono in un attimo d’avere di fronte come “insegnate” una bandiera al vento che replica quanto il regime gli ha detto di ripetere.

W l’autonomia ragionata e cosciente quindi matura d’insegnamento che si basa sulla realtà documentata e su valori che appartengono ad una cultura specifica, non necessariamente anche alle altre.

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