L’inizio della globalizzazione. Il senso e lo scopo del consumismo per vivere meglio
L’inizio della globalizzazione si trova nel termine del conflitto vietnamita. Siamo nel periodo 1974-1976. Il presidente Nixon cercò una strategia d’uscita dalla guerra in Vietnam. Il consigliere di stato, Henry Kissinger si rivolse alla Cina per la soluzione. La ricetta per la quadratura del cerchio fu trovata. Gli americani avrebbero investito in Cina apportando capitali. I cinesi avrebbero messo la mano d’opera.
L’inizio della globalizzazione fu subito orientato a sostenere il consumismo con prezzi bassi. Del resto era esattamente quello che gli americani volevano. Tutto quello che è seguito sulla globalizzazione a livello poetico è una gran balla. La globalizzazione è solo un meccanismo di contenimento del prezzo di produzione. Nulla di più. L’azione successiva fu di passare dal solo mercato statunitense a tutto il mondo per allargare gli affari. L’illusione è stata di coinvolgere, nel consumismo, tutte le 9 culture e 6 razze del pianeta. Qui qualcosa non ha funzionato.
Nella foto riportata si cita il sociologo Richard Sennett. E’ uno dei responsabili delle mistificazioni inventate sulla globalizzazione.
Il meccanismo di consumo non ha funzionato con tutte le culture. Del resto era logico. Culture diverse non sono massificabili su un fattor comune così povero come il consumismo. A fattor comune con tutti gli essere umani c’è la religione. La salute privata e pubblica. L’istruzione. L’economia anche se tra mille sfaccettature. Non il far shopping!
Quando la globalizzazione è smascherata come un’immensa campagna pubblicitaria, crollano molti miti. La società aperta ad esempio è un’altra mistificazione. Stiamo parlando di mode. Si può vivere di moda?
[fusion_builder_container hundred_percent=”yes” overflow=”visible”][fusion_builder_row][fusion_builder_column type=”1_1″ background_position=”left top” background_color=”” border_size=”” border_color=”” border_style=”solid” spacing=”yes” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” padding=”” margin_top=”0px” margin_bottom=”0px” class=”” id=”” animation_type=”” animation_speed=”0.3″ animation_direction=”left” hide_on_mobile=”no” center_content=”no” min_height=”none”]
Il sociologo Georg Simmel scrisse nel 1905 un libro: La moda. Nel testo per la prima volta nella storia dell’umanità si discusse della moda come evento sociale. Ne è emerso un modo per essere e sentirsi più uniti nella società industriale. Ben venga l’inizio della globalizzazione per elevare il benessere del mondo, ma che non lo si spacci per una questione culturale. Inoltre, con la globalizzazione il mondo Occidentale è entrato in crisi, per cui siamo già in un’era di post-globalizzazione. La chiamiamo Brexit?[/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]