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In sintesi sul ROE ed effetto leva. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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In sintesi sul ROE e il connesso effetto leva vanno considerate tre diverse formule: I dati in questo articolo di sintesi sono indicati per formula rispetto al loro significato per esteso. Infatti l’Ut è l’utile e il Cp il capitale proprio.

ROE = Ut/Cp

La formula vuol esprimere un Roe calcolato normalmente (primo metodo) come rapporto tra utile e capitale proprio (da non confondersi con il patrimonio netto). Questa soluzione va adottata quando i valori di bilancio sono corretti e adeguati senza trucchi da finanza aziendale. Vuol dire, ad esempio, non avere un capitale sociale da 150.000 euro con un fatturato da 40 milioni e un utile da 1 milione. Un provvedimento di legge, che andrebbe adottato con urgenza, sarebbe stabilire una relazione tra il capitale proprio (sociale + riserve) e il fatturato. Questo vuol dire porre rimedio alla piaga della sottocapitalizzazione d’impresa.

Una seconda formulazione del ROE, più articolata e completa è la seguente: La simbologia è per un Ro indicato come reddito operativo e il Ci è capitale investito.

ROE = Ro/Ci per Ci/Cp per Ut/Ro

In realtà più che un secondo metodo di calcolo del ROE, questa formula serve da “prova del nove” alla prima. Il metodo di conteggio si può riscrivere in questo modo:

ROE = ROI per leverage per Ut/Ro

Serve una precisazione sul leverage.

Ci sono due modi per calcolare questo indice. Il primo è Ci/Cp ma c’è anche un altro conteggio che pone in relazione il capitale di terzi/capitale proprio al cui risultato va sottratto 1. Ovviamente entrambi i metodi di conteggio del leverage offrono lo stesso risultato.

Dopo la precisazione sul leverage si noti come nell’ultimo studio, dal titolo l’effetto leva sul ROE/4 è stata usata la terza e ultima tecnica di conteggio del Roe:

ROE = ROI più leverage per (ROI-ROD)

S’osservi l’importanza “strategica” del leverage che va moltiplicato per la differenza tra il ROI e il ROD (si rammenti come il ROD spiega il costo in interessi del capitale di terzi)

In sintesi sul ROE, nel caso di ROI superiore al ROD quel valore, per quanto piccolo, svolge un effetto moltiplicativo sul ROE sommato al ROI. Questa crescita verso l’alto, che è alla base della patologia di un ROE drogato e quindi non significativo, si chiama effetto leva. A ben pensare il motore di tutta la leva finanziaria sul ROE è il leverage.

Nel caso di un ROI uguale al ROD, l’effetto leva è nullo perché il leverage andrebbe moltiplicato per zero, motivo per cui il ROI sarebbe uguale al ROE. Ecco un passaggio importante, l’uguaglianza del ROE con il ROI è solo con un effetto nullo tra ROI e ROD.

Nel caso raro di un ROI minore rispetto al ROD (sarebbe aperta crisi aziendale) il ROE precipita, avendo il leverge moltiplicato un valore negativo (effetto leva finanziaria negativo).

In sintesi sul ROE, si può porre rimedio a un indice allo sbando e vittima dell’effetto leva?

La risposta è SI. E’ possibile liberare il ROE dalla droga dell’effetto leva riportandolo nel contesto degli altri indici. Serve stabilire un ordine di grandezza tra capitale proprio e il fatturato, quindi in relazione all’utile. In un mondo normale, non drogato dall’abuso del Teorema Modigliani-Miller, la prima formulazione verificata con la seconda è più che sufficiente.

Ma noi viviamo in un mondo che vuole essere complicato (inutilmente) dalla finanza aziendale al netto delle imprese che hanno già chiuso i battenti per questo gioco. La finanza aziendale è responsabile di troppe chiusure d’impresa.

Non ci si può improvvisare strateghi di finanza quando incaricati di gestire un’impresa! 

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