Imprenditori: manca la spina dorsale. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Dove sono gli imprenditori? Nel sistema economico nazionale manca un protagonista.

Ogni riferimento emerge dalla lettura di pagina 1 e 3 del Sole 24 Ore del 16 settembre 2016.

Casualmente e in ritardo leggo una copia del maggiore quotidiano economico italiano: il Sole 24 Ore. In effetti siamo a fine settembre e questa copia è del 16. Le notizie sono:

  • in Italia c’è ottimismo perchè i disoccupati sono poco meno di 3 milioni;
  • le persone che cercano un lavoro già avendolo sono 6,7 milioni;
  • (in pratica 10 milioni di connazionali sono in difficoltà)
  • tra il 2000 e il 2017 l’Italia cresce in PIL del +0,7%. L’Europa è cresciuta del 18,9%. La Germania del 22,1 e la Spagna del 30,3%. La Francia del solo 21,2%
  • tra il 2007 e il 2014 l’Italia regredisce del -9%. L’Eurozona del -0,9%. La Germania invece cresce del 5,6%, la Francia del 2,6%
  • parole testuali del giornale: le performance della nostra economia risultano sempre le peggiori.

L’articolo prosegue a pagina 3. Esaminando questi dati, che mettono paura, emerge subito un fatto.

In Italia è chiaro che manca un personaggio. Non abbiamo imprenditori adeguati! E’ come un esercito alla guerra senza ufficiali. Il caos. 

Che l’assenza fondamentale, in questo caso, sia la categoria degli imprenditori è facile capirlo. Il punto non è arrivare alla conclusione che non ne abbiamo, ma come formarli. E’ possibile formare una nuova generazione di capi d’azienda? Sopratutto chi dovrebbe lavorare in tal senso?

Inequivocabilmente la responsabilità è della Confindustria. Non è stata ancora fondata un’accademia per imprenditori.

Non esistono capi d’azienda titolati e preparati per dirigere. Questo è un danno al Paese.

Chi è un vero imprenditore?

  • lo è chi mantiene le promesse date (ne ho incontrati 2 nel Veneto incapaci di seguire una via quando già stabilita)
  • che creano un pool tra manager e ingegneri (questo per le imprese di produzione)
  • che non assumono i figli ignoranti;
  • che non assumo la moglie solo per dargli un posto di lavoro;
  • che non nascondono aziende da 175 dipendenti in una sas anzichè spa. Così in paese non possono leggere il bilancio aziendale.
  • che almeno sanno accendere il computer e guardare la posta;
  • che svolgono progetti di ricerca e sviluppo anche grazie alla finanza agevolata;
  • che smettano di lamentarsi e agiscano;
  • che internazionalizzino;
  • che non restino con 2,3 dipendenti per azienda;
  • che procedano con contratti in rete;
  • che la smettano d’aver paura e si rivolgano ai professionisti;
  • che investano anzichè proteggersi;
  • che se non ce la fanno si facciano aiutare!
  • con imprenditori che hanno paura l’Italia ha 10 milioni di persone scontente.

Sia chiara una cosa: chi scrive cerca L’IMPRENDITORE. Aver dovuto annotare queste parole mi addolora.

Rende triste l’Italia un imprenditore mediocre. Sto cercando invece quegli imprenditori a cui erigere un monumento in piazza.

Il monumento per dire grazie al benessere creato. Dove sono questi imprenditori che meritano la nostra riconoscenza? 

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