Il Vate è Gabriele D’Annunzio. Un intero capitolo gli è stato dedicato nel libro di Indro Montanelli, Storia d’Italia – L’Italia di Giolitti.
Parlando con gli studenti, in particolare in previsione della maturità, capita spesso di riflettere su D’Annunzio.
Peccato però che le riflessioni per il Vate siano limitate alla biografia e al commento di qualche opera non di più.
Si denuncia un’importante inadeguatezza da parte dei docenti nel discutere di Gabriele D’Annunzio.
A riequilibrare il deficit culturale, almeno su questo tema, interviene il libro di Indro Montanelli, L’ITALIA DI GIOLITTI.
Il capitolo undicesimo ha per titolo IL VATE dove, senza “peli sulla lingua”, D’Annunzio viene ricondotto a fenomeno da baraccone; un pagliaccio.
Probabilmente è vero. Lo stesso Montanelli però, pur squalificando il poveraccio, trasmette dei segnali al lettore destinati a restare in mente.
Riportando in citazione alcuni passaggi prelevati nel capitolo, il “pagliaccio” assume un contorno completamente diverso, nel senso che alla sintesi (pagliaccio) non corrisponde poi la sostanza. Nel dettaglio:
pagina 155 ” L’aristocrazia nera, cui il borghesuccio pescarese imprestava costumi e gusti rinascimentali, era in realtà sorda a ogni stimolo intellettuale, come la Chiesa (..) che considerava la cultura un’arma del diavolo”.
Nelle cronache mondane che prese a pubblicare sui giornali, D’Annunzio descrisse questi orgogliosi e rozzi Principi come dei raffinati sibariti maestri d’eleganza non si sa se per sedurli o perchè così seguitava a vederli..
L’adulazione non fece in loro nessuna breccia, ma ne fece nelle loro mogli e figlie …
Ecco come D’Annunzio entrò in scena.
C’è anche un’altra considerazione da fare. Mente la pornografia fotografica è “affari per maschi”, la stessa pornografia in ambito letterario e poetico, è per un pubblico femminile!
Ecco come D’Annunzio mantenne la posizione conquistata nella visibilità nazionale.
Qui serve un’altra citazione da pag. 156: e così cominciò lo strano e inusitato fenomeno di uno scrittore che, invece di dare un’immagine della società, diede alla società l’immagine propria costringendola a rassomigliarle.
Non è finita, serve capire come lo scrittore sia evoluto fino a diventare IL VATE.
Su questo tema segue altro studio. Il prof