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Il primo atto di un corso di formazione. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Il primo atto di un evento formativo E’ SEMPRE connesso a stabilire il punto di partenza della conoscenza sull’argomento. Molto spesso questo livello è zero per cui si parte dall’inizio, ma in questo caso l’imbarazzo del docente è grande. Perchè sono state messe in classe delle persone che non ne sanno nulla dell’argomento del corso?

Quali sono i processi di selezione che l’Azienda ha posto in essere per scegliere quei dipendenti da far partecipare al corso? Non solo, ma la formazione sarà selettiva o solo informativa e come spiegare all’impresa le attitudini, ma molto spesso l’assenza di reali capacità di risposta da parte degli allievi per quell’argomento.

Non è affatto inusuale trovare ottime persone, ma completamente negate per quell’aspetto per cui sono in formazione. Quando ci si trova di fronte a un personaggio che non ha numeri e capacità per proseguire nello studio su quel tema, sorge la domanda: che ci fa in questa classe e chi lo ha selezionato per stare qui?

Molto spesso l’Impresa “scarica a massa” dei malcapitati in un corso a caso. Un fatto di questo genere, particolarmente diffuso, depone male per l’Azienda, ma espone il dipendente a future richieste aziendali alle quali chissà come reagirà. Oltre a questi tristi eventi, resta il punto per cui queste note sono scritte: il primo atto di un corso formativo aziendale.

STABILIRE IL LIVELLO DI CONOSCENZA INIZIALE DELL’ARGOMENTO FOSSE ANCHE ZERO.

Fin qui abbiamo capito che è necessario in modo aperto, onesto e diretto fissare i paletti per l’inizio; però non è finita. Va anche stabilito, appena terminato l’atto primo, dove si vogliono condurre i frequentatori di corso.

QUALE SARA’ IL PUNTO D’ARRIVO DELLA FORMAZIONE IN CORSO?

L’allievo deve sapere quanto sa e quanto saprà.

Deve anche sapere quanto NON potrà acquisire per oggettivi limiti del tempo finanziato e come dovrà proseguire in autoformazione.

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