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Il docente che non piace resta mio insegnante

by Giovanni Carlini
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Il docente che non mi è piaciuto, ma di cui ho comprato i libri e continuo a studiarlo ancor oggi mi permette di maturare come Uomo.

Quand’ero giovane, molto giovane, ebbi la grazia di Dio di poter essere allievo d’insegnanti che non lavorarono per lo stipendio ma seppero trasferire a me ed ad altri la loro passione per il pensiero. La professoressa Ignesti per italiano e storia, la prof. Suo Maria Candida di Leo per Storia, la prof. Fioriucci per Ragioneria sono quelle figure che mi hanno dato la netta sensazione d’essere toccato da Dio.

Con la fortuna d’aver ricevuto questa grazia, giunsi all’Università dove anche qui, nei più corsi di laurea frequentati, ho trovato sul mio cammino dei giganti “che mi hanno guardato”. Penso alla prof Bianca Barbero Avanzini per sociologia della devianza e famiglia, quindi alla prof. Beretta per economia (oggi insegno economia e sociologia). Un ricordo devoto va alla prof. Nuciari, di Torino per Sociologia militare; fu una persona illuminante per le sue sintesi.

Anche queste persone, nel circuito universitario, mi hanno saputo trasmettere passione quella che brucia dentro le vene.

Di fronte a queste figure, che mi hanno spaccato il cuore e la mente, brilla in senso negativo, un docente di sociologia.

Lo scontro aperto e molto fiero che abbiamo avuto lezione durante, fu tra i più cruenti.

Per intenderci lui è un “sessantottino” mentre io resto nella maggioranza silenziosa, quella non di sinistra, che serve e crede nello Stato pur con una dinamica critica interna.

Questo docente di sociologia impostò le lezioni di sociologia, nel corso superiore di magistrale, presso la Cattolica di Milano, come correzione delle bozze del suo ultimo libro. Nel testo presentò gli anni della contestazione come “espressione d’artista”. Purtroppo per il docente “io ero presente sia a lezione sia nei fatti citati di quegli anni” contestando pezzo per pezzo ogni interpretazione. Finché si parla a dei ragazzi che non hanno vissuto ne conosco i fatti, ci si può prendere delle libertà che non reggono quando chi ascolta conosce i fatti, lesse i giornali, li discusse e visse direttamente.

Lo scontro sul piano intellettuale proseguì da parte del docente non accettando mia figlia (anch’essa studentessa in Cattolica) per la tesi di laurea e bocciandomi all’esame del dottorato di ricerca. Mi rivolsi quindi all’Università Bicocca dove trovai in commissione altri docenti del gruppo del mio professore di sociologia, per cui anche in quella sede non fui accettato per il dottorato di ricerca che invece sto aprendo negli Stati Uniti.

Il docente che ricordo come esempio negativo, è ora oggetto di profondi studi attraverso i suoi libri, dove sono fortemente impegnato a distinguere tra devianza del suo pensiero e concetti condivisibili. E’ comunque il mio insegnante, a lui debbo una fase di maturazione e odio della mia vita. Odio perchè questo docente ha mischiato cultura, concetti, ragionamenti con vendetta.

E’ grazie a questo soggetto che oggi posso dire che la diversità d’idee è una benedizione rispetto l’uniformità che annoia.

Comunque io resto allievo di questo docente, appassionato studioso, impegnato nel pulire il pensiero deviante che mi viene offerto dal tizio. E studio, studio e studio parola per parola quello che mi è stato dato. I libri che ho comprato del tipo li avrà scritti anche lui, ma li riscritti io quindi ora quel pensiero ripulito e corretto è mio. In tutto ciò devo dire grazie.

Pur non essendo adeguato all’insegnamento, il tizio è il mio docente e da lui ho imparato.

M’impegno a provare rispetto per chi comunque mi ha insegnato anche come non fare a mia volta.

Sentirsi al cospetto di Dio con gli insegnanti già citati, comporta saper riconosce e apprezzare chi non ha quella levatura benché sia e resta il mio docente.

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